La comunità amiatina saluta Sergio Galli
È scomparso venerdì 25 luglio Sergio Galli, 79 anni, uno dei decani dello sci amiatino. La notizia, arrivata come «un fulmine a ciel sereno sulla montagna», ha spento il sorriso di un’intera comunità che, da decenni, lo considerava un punto di riferimento sportivo e non solo.
Nato a Sestola, sull’Appennino modenese, Galli si era innamorato fin da bambino «del rumore che gli sci fanno sulla neve». Dopo aver coltivato la sua passione sulle piste emiliane, aveva scelto l’Amiata come nuova casa, portando con sé entusiasmo, esperienza e un accento emiliano che non ha mai abbandonato. Qui aveva fondato la scuola di sci dell’Amiata, diventandone una figura centrale per generazioni di sciatori, e gestito per anni il negozio “Amiata Sport”, noto anche per il laboratorio sul retro, «impregnato dell’odore della sciolina».
Molto più che maestro di sci, Galli era una figura trasversale della vita sociale del paese: «un apprezzatissimo maestro di sci», ma anche «un provetto tennista», ricordano gli amici sui social. Amava lo sport in ogni forma e la convivialità, e in tanti oggi raccontano di partite a tennis giocate nel primo pomeriggio, seguite da una risata e da un caffè alla Lucciola.
Era stato anche un grande sostenitore della manifestazione “Artigiani a Palazzo”, organizzata dall’associazione Ildebrando Imberciadori, che in segno di lutto ha deciso di annullare l’ultima serata dell’edizione 2025. «La scomparsa di Sergio Galli, che nei primi anni di questa manifestazione è stato un nostro grande sostenitore, non ci permette di affrontare la serata in serenità e felicità così come dovrebbe essere – si legge nel messaggio dell’associazione – Ci uniamo, quindi, al suo ricordo, stringendoci attorno alla famiglia e rimandando le nostre iniziative ad un momento più sereno».
Sui social, il dolore per la sua scomparsa si è trasformato in un’ondata di ricordi. Chi lo conosceva racconta con emozione gli inizi nella scuola di sci nel 1970, il primo negozio in via dell’Opera, le cene alla Taverna delle Logge, i bicchieri di vino condivisi, le “chiacchiere sul passato e il presente”, e perfino qualche episodio rocambolesco.
Un altro ricordo commosso rievoca l’odore della sciolina nel retrobottega di Amiata Sport: «Ogni volta che sento l’odore della sciolina mi ricordo quando facevi gli sci nel retro dell’Amiata Sport e chiacchieravamo un sacco». E ancora: «Sei una persona che ha segnato la vita, sciistica e non, di tanti ragazzi».
Nel giorno del suo addio, per la comunità è impossibile non pensarlo lassù, con gli sci ai piedi, pronto a insegnare ancora una volta “come erano i maestri ed i campioni del passato”. E magari, come si legge in uno dei messaggi, a organizzare qualche cenetta e cantare «i canti dei cori alpini e della montagna», insieme a chi lo ha preceduto sul cammino.
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