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Il delitto di Garlasco

Chiara Poggi, lo scoop di Giallo: "Il fratello Marco non era in vacanza in Trentino". Ma la famiglia attacca: "Non c'è limite alla fantasia

A parlare è un albergatore, contraddicendo la versione ufficiale

Giovanni Ramiri

25 Giugno 2025, 18:52

Chiara Poggi

Chiara Poggi

“Non c'è limite alla fantasia”, tuonano gli avvocati della famiglia Poggi, Gian Luigi Tizzoni e Francesco Compagna, respingendo con fermezza le ultime ricostruzioni giornalistiche sull’alibi di Marco Poggi, fratello di Chiara, uccisa a Garlasco nel 2007. «Spiace che la Procura di Pavia non sia intervenuta di fronte alle innumerevoli falsità che leggiamo ogni giorno», dichiarano, invitando a non alimentare falsi scoop sul dolore della famiglia.

La scintilla che ha acceso il nuovo polverone mediatico è partita dal settimanale Giallo, che riporta le dichiarazioni di un albergatore trentino. Secondo questa fonte, durante la vacanza estiva del 2007, Marco non si sarebbe mai trovato nell’hotel insieme ai suoi genitori, contraddicendo la versione ufficiale secondo cui tutta la famiglia era presente in Trentino nei giorni del delitto. «I coniugi avevano una stanza matrimoniale e Marco non era con loro. Nemmeno i Biasibetti», afferma l’albergatore, citato anche da TAG24, il quale avverte: «È sicuro, perché conosceva molto bene i Poggi».

Di contro, la famiglia Poggi ha sempre sostenuto che il fratello fosse in vacanza con loro, assieme all’amico di lunga data Alessandro Biasibetti, oggi frate. Nessuno degli investigatori – lamentano – avrebbe mai interpellato l’albergatore per verificare questa circostanza, né allora né negli anni successivi.

Nel mese di maggio, come riferito da Il Giorno e Mowmag, Marco è stato ascoltato dagli inquirenti a Mestre – luogo attuale della sua residenza – contemporaneamente all’interrogatorio in Procura di Alberto Stasi e Andrea Sempio. L’obiettivo era “cristallizzare” la sua versione sui rapporti con Sempio e la comitiva dell’epoca.   In quella sede Marco ha ribadito che i ragazzi non erano soliti salutarsi in partenza per la vacanza, e che non ricordava alcuna comunicazione fatta con gli amici prima del 5 agosto 2007.

Il nodo cruciale, però, sono le tre telefonate che Sempio avrebbe effettuato verso casa dei Poggi il 7 e l’8 agosto, nonostante Marco fosse – stando alla versione ufficiale – in vacanza in Trentino. Il legale di Sempio, Massimo Lovati, ha evidenziato come sia “inverosimile” che gli amici non sapessero della partenza, dato che solo pochi giorni prima erano stati insieme.   Lovati ha inoltre sottolineato come percorrere a notte il tragitto Trentino‑Milano implichi almeno quattro ore, e non le due indicate, rendendo il rientro più problematico di quanto affermato.

D’altra parte gli investigatori suggeriscono che le chiamate possano essere state risposte dall’allarme telefonico, con conversazioni di brevissima durata – anche due secondi – circostanza che rende il quadro ancora più complesso, come illustrato da Agi.

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