Si spegne la voce della memoria: Arcidosso piange Angelo “Diavolino” Ferrucci

La comunità di Arcidosso piange la scomparsa di Angelo Ferrucci, conosciuto da tutti come “Diavolino”, figura storica dei Bagnoli e ultimo testimone diretto di un’epoca segnata dalla durezza del regime fascista e dal coraggio silenzioso di chi ha resistito senza clamore. Aveva 93 anni e con lui si spegne una coscienza lucida, capace di trasformare il ricordo in impegno civile.

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Uomo schivo, ma profondamente presente, Ferrucci ha saputo raccontare la Storia con la forza della vita vissuta. Non con i libri, ma con gli occhi, con il cuore, con un’esistenza trascorsa a camminare tra i boschi dell’Amiata e i ricordi di un’Italia che cercava la libertà. La sua infanzia, segnata da ingiustizie e soprusi, è diventata un racconto potente, trasmesso alle nuove generazioni con parole semplici e dirette, capaci di toccare le coscienze.

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Negli anni, è stato punto di riferimento per progetti educativi e percorsi della memoria che ancora oggi attraversano il territorio. Ha contribuito alla costruzione di itinerari che raccontano non solo i luoghi della Resistenza, ma anche il senso profondo della dignità e della giustizia. Testimone autentico, ha scelto la via dell’esempio e della coerenza, senza mai chiedere nulla in cambio.

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La sua voce si spegne, ma il suo insegnamento resta. In chi lo ha ascoltato, in chi ha camminato con lui lungo i sentieri della memoria, e in una comunità che oggi lo saluta con affetto e gratitudine. Perché “Diavolino” non è stato solo un uomo, ma un pezzo vivo di storia che continuerà a parlare attraverso ogni passo fatto nel segno della libertà.