L'INDAGINE
Uno scorcio di piazza Dante, a Grosseto
Dal 15° posto del 2014 (livello più alto mai raggiunto negli anni Duemila) al 59° posto del 2025. Certo, in passato è andata anche peggio (il 79° posto del 2019) ma la posizione della provincia di Grosseto nell'indagine sulla qualità della vita realizzata dal Sole 24Ore non offre una bella fotografia della Maremma, con una perdita di 3 posizioni rispetto all'anno precedente e criticità evidenziate in settori quali la sicurezza, gli stupefacenti, gli incidenti stradali. E le polemiche investono il capoluogo.
"I risultati dell’indagine – commentano dall'associazione Grosseto Città Aperta – ci restituiscono l’immagine di un territorio inesorabilmente fermo, nel quale il Comune capoluogo non riesce ad assolvere a quella funzione di traino che pure gli competerebbe per dimensione, centralità nell’offerta dei servizi, forza attrattiva rispetto all’entroterra e, non ultimo, per ruolo politico. Grosseto ha raggiunto il primato nazionale per spaccio di stupefacenti. Non è certo un vanto, ma rende necessaria una lettura che vada oltre il piano della sicurezza e dell’ordine pubblico, perché quando un fenomeno del genere assume dimensioni così marcate, è evidente che ci stiamo confrontando con una problematica sociale che deve essere letta congiuntamente ad altri indicatori, anche apparentemente distanti. La retribuzione media dei lavoratori dipendenti grossetani si attesta ad appena € 17.272, collocandosi tra le più basse d’Italia (85° posto sul 107), così come i depositi bancari delle famiglie, ed il contesto socio-economico finisce per deprimere anche l’iniziativa individuale, se si pensa che siamo in fondo alla classifica per startup innovative (86° posto) e praticamente ultimi per imprenditorialità giovanile (100° posto). Questo è il retroterra nel quale matura il primato nazionale per spaccio, che porta con sé anche i numeri significativi di accessi al Ser.D, il servizio dipendenze dell’Asl, particolarmente per eroina e alcol, e soprattutto i numeri oltremodo preoccupanti sul fronte del gioco d’azzardo patologico, che in un anno mangia qualcosa come 350 milioni di euro alle famiglie maremmane, destinate alla spirale dell’indebitamento e della depressione".
"I dati forniti da IlSole24Ore – proseguono da Grosseto Città Aperta – fotografano dunque, in ultima istanza, l’inerzia dell’Amministrazione del capoluogo, che in tutti questi anni non ha saputo assumere su di sé quel ruolo di playmaker che le compete al fine di restituire dinamicità al tessuto economico e imprenditoriale, al contempo assolvendo alla funzione di supporto sociale in favore delle componenti più fragili della comunità. Uscendo dai massimi sistemi, queste problematiche trovano sfogo in una miriade di situazioni concrete, delle quali proviamo a riportare tre casi di attualità: GrossetoFiere, l'area PuntoZero di via Genova e le Farmacie Comunali riunite. Nel primo caso, gli amministratori del Comune di Grosseto ad oggi non sono stati in grado di offrire strategie e proposte concrete, neppure sulla futura collocazione urbanistica. Quanto all’Area Punto Zero di via Genova, è un grande progetto ideato da Confindustria insieme ad alcune delle principali realtà locali del manifatturiero in un’area che, da anni, sconta gravi carenze in termini di viabilità: sull'annuncio dell'avvio dei lavori l'Amministrazione è in ritardo di almeno sette anni. Sulle Farmacie Comunali Riunite nello scorso Consiglio comunale la maggioranza ha respinto la proposta di Grosseto Città Aperta per destinarne interamente gli utili al servizio del welfare locale, mezzo milione di euro all’anno che oggi finiscono nei mille rivoli della spesa corrente del Comune".
Per il deputato grossetano Marco Simiani (Pd) "la classifica 2025 del Sole 24Ore sulla qualità della vita conferma un dato ormai innegabile: Grosseto continua a perdere terreno e oggi scivola tra gli ultimi posti in Italia per sicurezza, redditi, inflazione e consumi. Il capoluogo, che dovrebbe rappresentare il motore della provincia, da anni non riesce più a svolgere un ruolo guida, contribuendo così al declino complessivo del territorio Grosseto, che ospita un terzo della popolazione provinciale, è colpita da criticità diffuse: insicurezza crescente, consumi in calo, ridotta ricchezza e un preoccupante arretramento demografico: la città è diventata un freno allo sviluppo. La gestione degli ultimi anni, tanto a livello comunale quanto nazionale, espressione di una destra che ha fallito, ha impedito la creazione di progetti realmente produttivi e una visione di lungo periodo. I dati del Sole 24 Ore evidenziano l’urgenza di un cambio di rotta: serve una strategia nuova, inclusiva, capace di superare gli errori del passato e orientare la città verso uno sviluppo più moderno e sostenibile".
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