IL CASO
Taglio d'alberi in città (foto d'archivio)
Al via l’apertura dei cantieri per il maxi-piano di abbattimento di 215 alberi deliberato dal Comune di Grosseto. "Il 27 novembre – fanno sapere dal gruppo Grosseto Città Aperta – la Giunta comunale ha deliberato un progetto di compensazione arborea per la sostituzione ‘uno ad uno’ delle 215 alberature che saranno abbattute. Un passaggio che tecnicamente costituisce un punto di non ritorno, presupponendo appunto il via libera ai tagli che in questi mesi erano stati messi in standby. Il progetto di compensazione arborea, per gli alberi che alla fine fossero risultati comunque da abbattere, era il ‘minimo sindacale’ chiesto a gran voce da noi di Grosseto Città Aperta. Tuttavia, originariamente era stato respinto dal sindaco e dalla sua maggioranza, che nel consiglio comunale del 29 settembre avevano bocciato la mozione con la quale chiedevamo proprio questo".
"Il regolamento del verde urbano prescrive infatti genericamente che per ogni alberatura eliminata l’amministrazione debba piantarne una nuova, consentendo tuttavia la compensazione in qualunque altra area della città. Per questo – spiegano – Grosseto Città Aperta aveva spinto affinché le eventuali sostituzioni fossero realizzate esattamente in corrispondenza di ciascun espianto. Allo stesso modo, alcune alberature già destinate al taglio pare che saranno oggetto di rivalutazione da parte dell’amministrazione, anche sulla base delle sollecitazioni e delle allegazioni tecniche fornite da Grosseto Città Aperta. Una magra consolazione, però. Si tratterà verosimilmente solo di alcune decine di alberi, una goccia nel mare di un’operazione che produrrà uno sfregio irreparabile alla città".
"Tutto ciò – ricordano ancora dall'associazione – a dispetto delle controperizie prodotte da professionisti altamente qualificati, come il dottor Sani incaricato da Grosseto Città Aperta, che hanno messo nero su bianco diffuse criticità e superficialità negli accertamenti compiuti dall’amministrazione. È stato in particolare documentato, attraverso una relazione che abbiamo messo a disposizione dell’assessorato ai Lavori pubblici, che la gran parte degli alberi destinati all’abbattimento sono in realtà sani e, comunque, agevolmente recuperabili attraverso specifici interventi di manutenzione. Non solo: è anche emerso che ben altri sono gli alberi a rischio cedimento, tuttavia non compresi nel piano di abbattimenti del Comune. Prova ne sono i cedimenti di alcuni alberi verificatisi in città negli ultimi giorni, nessuno dei quali era inserito nel piano degli abbattimenti del Comune. Con grave rischio per la pubblica incolumità. Una vicenda dalla quale emerge l’assenza di un piano adeguato di monitoraggio e manutenzione, come denunciato dal capogruppo di Grosseto Città Aperta, Carlo De Martis, nel corso della commissione di controllo e garanzia del 20 novembre, convocata proprio per esaminare le criticità che hanno qualificato l’iter del maxi piano di abbattimenti".
"D’altronde, in questa come in precedenti occasioni i tecnici, anche quelli incaricati dal Comune, hanno rilevato che le cause di instabilità delle alberature sono state quasi sempre provocate da manutenzioni carenti o addirittura errate. In altri termini, oggi il Comune taglia gli alberi perché in questi anni non ha garantito loro la necessaria manutenzione. Un danno incommensurabile per il nostro patrimonio arboreo che, oltre ad arrecare uno straordinario pregiudizio a tutti noi grossetani privando la città di numerosi polmoni verdi, fondamentali per l’ambiente e la socialità, è suscettibile anche di provocare un rilevantissimo danno erariale all’amministrazione comunale. Non solo per i 215.000 euro che è costata l’operazione di accertamento, taglio e sostituzione per la realizzazione di questo maxi-piano di abbattimenti. Il valore ornamentale delle alberature destinate al taglio è stato infatti stimato da esperti del settore in una forbice compresa tra ottomila e ventiseimila euro. Se moltiplichiamo questi valori per oltre duecento alberature il conto è presto fatto. Il danno al patrimonio arboreo è stimabile, con un conteggio prudenziale, in oltre due milioni e mezzo di euro. Certo è che di questo potenziale danno erariale qualcuno dovrà rendere conto".
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