Nei cieli
L'episodio riguarda un aereo Delta Airlines
Sabato 16 agosto 2025 il volo Delta Air Lines DL466, in partenza da Atlanta e diretto a Las Vegas, ha vissuto una vicenda inusuale che ha messo in luce la centralità del giudizio umano in aviazione. Dopo ore di attesa e di controlli, il Boeing 757 destinato alla tratta era stato dichiarato idoneo dai tecnici, ma il comandante incaricato non ha dato il suo consenso al decollo.
Il capitano Shane, con oltre vent’anni di esperienza, ha spiegato che l’istinto e la professionalità gli indicavano ancora un’anomalia, invisibile agli strumenti ma percepita come reale. In più di due decenni di carriera non aveva mai rifiutato un aeromobile, e proprio per questo la sua decisione ha assunto un peso speciale. Anche il primo ufficiale ha sottolineato quanto fosse raro un gesto simile, ricordando che erano trascorsi sette anni dall’ultima volta in cui aveva fatto una scelta analoga.
La decisione non nasceva da sfiducia nei confronti della manutenzione, bensì da un principio cardine dell’aviazione: la responsabilità ultima è del pilota in comando, l’unico a cui spetta il compito di valutare se procedere o meno. È questa autorità, che nessuna procedura può sostituire, a garantire il massimo livello di sicurezza per chi viaggia.
Un aeromobile sostitutivo è stato rapidamente predisposto e il volo ha lasciato Atlanta con poco più di un’ora di ritardo. I passeggeri, lungi dall’essere infastiditi, hanno accolto la decisione con un applauso spontaneo, riconoscendo l’importanza di anteporre la prudenza a qualsiasi tabella oraria.
L’episodio ha offerto un vivido promemoria di ciò che rende l’aviazione il mezzo di trasporto più sicuro al mondo: la capacità dei comandanti di fidarsi non solo della tecnologia e dei controlli, ma anche del proprio addestramento, della propria esperienza e, quando serve, del proprio istinto.
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