L'approfondimento
Sempre più giovani in partenza
Nel centro di Firenze, un monolocale di 30 metri quadri si affitta oggi a 1.100 euro al mese – se lo trovi. A Roma, a Milano, a Bologna, i gruppi Telegram si affollano di messaggi disperati: “Cerco stanza singola entro 500 euro. Aiutatemi”.
Il sogno della città come luogo di opportunità si sta sgretolando per una generazione che oggi ha tra i 20 e i 35 anni. Ma cosa sta succedendo?
Secondo i dati ISTAT e InsideAirbnb 2025, il numero di appartamenti convertiti in affitti brevi è aumentato del +31% nell’ultimo anno. A Napoli, il 27% delle case in centro storico è oggi affittato su piattaforme come Airbnb, Vrbo, Booking.
Risultato? Meno offerta a lungo termine, più competizione, e prezzi alle stelle.
Affitti brevi in crescita: più redditizi per i proprietari, meno regolati.
Stipendi fermi da 15 anni: il reddito medio giovanile è oggi 1.195 €/mese netti.
Zero nuove costruzioni accessibili: i piani urbanistici favoriscono il lusso o la speculazione.
Vincoli burocratici e fiscali: affittare regolarmente è meno vantaggioso che farlo a breve termine.
Spagna: Barcellona ha imposto un tetto massimo al numero di affitti brevi.
Portogallo: Lisbona ha vietato gli Airbnb in zone critiche.
Francia: Parigi multa chi affitta senza licenza.
In Italia? Solo Firenze, Venezia e Bologna hanno provato a intervenire, ma con risultati limitati.
Tassa extra sugli affitti brevi nelle città con scarsità abitativa
Fondo statale per la costruzione di alloggi pubblici per under 35
Incentivi a chi affitta a canone calmierato
Registro nazionale degli affitti brevi (promesso nel 2023, ancora fermo)
Se nulla cambia, entro il 2030 oltre 1 milione di giovani italiani potrebbe trovarsi senza alloggio stabile nelle principali città, secondo uno scenario elaborato dal Censis.
E così, il centro si svuota, i giovani tornano in provincia, le città perdono linfa.
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