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Maremma

Crisi delle edicole: l’allarme di SNAG Grosseto

“Non possiamo continuare così. Servono misure strutturali, non aiuti-spot”

Carolina  Brugi

09 Luglio 2025, 08:15

Edicole in crisi

Edicole in crisi

Le edicole italiane sono allo stremo. A rilanciare il grido d’allarme è SNAG Confcommercio Grosseto, il Sindacato Nazionale Autonomo Giornalai, che denuncia una crisi profonda e strutturale. Il rischio? Una chiusura di massa che priverebbe interi territori – dalle città ai borghi rurali – di un presidio informativo e sociale insostituibile.

Vediamo i clienti allontanarsi senza acquistare i giornali, in particolare testate storiche come Il Tirreno, La Nazione, La Gazzetta, Corriere della Sera e La Repubblica – dichiara Roberto Cicaloni, presidente di SNAG Confcommercio Grosseto – stanno perdendo acquirenti e di conseguenza lettori ogni giorno che passa. Non possiamo più andare avanti così”.

Al centro del problema, secondo il sindacato, c’è una combinazione micidiale: da un lato, l’incremento quasi quotidiano dei prezzi dei quotidiani; dall’altro, la pratica sempre più diffusa di abbinare agli stessi inserti e supplementi non richiesti, che i consumatori percepiscono come costi inutili. Il risultato è un allontanamento progressivo dei lettori e una lenta agonia per le edicole.

“Il cosiddetto ‘bonus edicole’, seppur importantissimo contributo riconosciuto dal Governo, non è sufficiente a risolvere i problemi strutturali che di anno in anno si stanno consolidando”, sottolinea ancora Cicaloni. “Se è vero che le rivendite dei giornali sono un presidio sociale al quale non è possibile rinunciare, pena la disgregazione totale dei centri urbani e in particolare dei borghi rurali, allora è necessario spingersi ben oltre il ‘bonus edicole’”.

Il presidente SNAG insiste su un punto: “È necessario e urgente trovare e adottare strumenti efficaci che rappresentino soluzioni strutturali e definitive. Si deve uscire dalla logica degli aiuti-spot che anche se decisi con tutte le buone intenzioni del mondo, nella realtà non fanno altro che prolungare una silenziosa agonia. Servono – torna a ripetere – misure strutturali. Una fiscalità di vantaggio? Potrebbe essere un’idea. Quel che è certo è che non possiamo continuare così”.

A condividere questa preoccupazione è anche Gabriella Orlando, direttore di Confcommercio Grosseto: “Le edicole non sono solo punti vendita di giornali: rappresentano un baluardo sociale e culturale, un punto di riferimento per le comunità locali, specialmente nei piccoli centri. La loro chiusura comporterebbe una perdita inestimabile in termini di accesso all’informazione pluralista e di servizio al cittadino, in particolare per le fasce della popolazione meno abituate all’uso delle tecnologie digitali”.

E conclude: “Siamo di fronte a una vera e propria emergenza che richiede un’attenzione immediata da parte di tutti gli attori coinvolti, dagli editori alle istituzioni. Le edicole sono una parte vitale del tessuto commerciale e sociale delle nostre città. Confcommercio Grosseto è al fianco di SNAG in questa battaglia per la sopravvivenza del settore e chiede interventi concreti che vadano oltre le soluzioni tampone”.

Un settore in agonia, dunque, che chiede ascolto, visione e risposte concrete. Perché perdere le edicole significa perdere un pezzo di democrazia quotidiana.

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