CINEMA
Christopher Lloyd (Doc Brown) e Michael J. Fox (Marty McFly)
Il 3 luglio 1985 usciva nelle sale americane il primo capitolo di Ritorno al Futuro, il film diretto da Robert Zemeckis con Michael J.Fox che avrebbe rivoluzionato il cinema di fantascienza e segnato un’intera generazione. Oggi, a quarant’anni di distanza, la pellicola continua a essere un punto di riferimento culturale, capace di affascinare nuove generazioni e di mantenere intatto il suo fascino.
La storia di Marty McFly, adolescente della California degli anni ’80, e del geniale ma stravagante Doc Brown, ha conquistato il pubblico grazie a un mix perfetto di avventura, umorismo e innovazione. A bordo della mitica DeLorean, trasformata in macchina del tempo, Marty si ritrova catapultato nel 1955, dove dovrà fare i conti con i suoi stessi genitori adolescenti e con le conseguenze imprevedibili delle sue azioni.
Il successo di Ritorno al Futuro al botteghino – oltre 380 milioni di dollari incassati – ha giustificato la realizzazione di due sequel, consolidando la trilogia come una delle più amate di sempre. Il film ha lasciato un’impronta indelebile nel cinema, nella televisione e nella cultura pop, ispirando registi, artisti e appassionati di tutto il mondo. Ritorno al Futuro infatti non è solo un film di successo, ma un vero e proprio fenomeno culturale. Ha ispirato sequel, videogiochi, fumetti, parchi tematici e una quantità infinita di merchandise. Le sue citazioni e i suoi personaggi sono entrati nell’immaginario collettivo, mentre la DeLorean è diventata un simbolo riconoscibile in tutto il mondo.
Il film ha saputo anticipare alcune tecnologie che oggi fanno parte della nostra quotidianità, come i tablet e le videoconferenze, mentre altre – come gli skateboard volanti e le scarpe autoallaccianti – restano ancora sogni futuristici. Questa capacità di immaginare il futuro ha contribuito a rendere la saga ancora più affascinante.
Sono moltissimi i simboli e le citazioni del film entrati nella storia: la DeLorean, l’auto-macchina del tempo è diventata uno dei veicoli più iconici della storia del cinema, spesso omaggiata o parodiata in film, serie Tv, videogiochi e pubblicità; frasi celebri come “Grande Giove!” e “1.21 gigowatt!” sono entrate nel linguaggio comune e vengono ancora oggi citate e riconosciute da milioni di persone; la colonna sonora: brani come “The Power of Love” di Huey Lewis and the News sono diventati simboli degli anni ’80 e vengono spesso utilizzati per evocare quell’epoca; cinema e serie tv: numerose produzioni hanno reso omaggio a Ritorno al Futuro. La serie Stranger Things cita apertamente il film, mentre Avengers: Endgame utilizza il concetto di viaggio nel tempo ispirandosi alla trilogia. Anche film come Ready Player One e Ralph Spacca Internet celebrano la DeLorean e l’universo creato da Zemeckis; merchandising e remake: il film ha generato una vasta gamma di prodotti, dai giocattoli ai videogiochi, dai fumetti alle mostre tematiche, alimentando un fenomeno di culto che si rinnova a ogni generazione; eventi e celebrazioni: dal 2015, il 21 ottobre è celebrato come “Ritorno al Futuro Day”, con proiezioni, raduni di fan, mostre e iniziative in tutto il mondo, a testimonianza della sua eredità duratura .
Per celebrare i quarant’anni dall’uscita del primo capitolo, sono stati organizzati eventi e mostre in tutto il mondo. In Italia, Villa Beretta Magnaghi a Marcallo con Casone (Milano) ospita “Back in Time – The Exhibition”, una mostra immersiva che permette ai fan di ammirare oltre 100 memorabilia originali, costumi di scena, storyboard e veicoli iconici come la DeLorean e la Toyota Hilux di Marty McFly. L’iniziativa ha anche uno scopo benefico, sostenendo la ricerca sul Parkinson attraverso la fondazione di Michael J. Fox.
Nato il 9 giugno 1961 a Edmonton, in Canada, Michael J. Fox è diventato celebre a livello mondiale proprio grazie all’interpretazione di Marty McFly nella trilogia di Ritorno al futuro, anche se la sua carriera era iniziata molto presto: già a 15 anni era protagonista della serie canadese Leo and Me, e a 18 anni si è trasferito a Los Angeles per inseguire il sogno di diventare attore . Dopo il successo con la sitcom Casa Keaton, che lo ha reso famoso anche in Italia, Fox è stato scelto da Robert Zemeckis per il ruolo di Marty McFly, che lo ha consacrato definitivamente come star internazionale . Negli anni ’80 e ’90 interpreta numerosi altri film di successo, tra cui Voglia di vincere, Il segreto del mio successo e Vittime di guerra, dimostrando grande versatilità sia in ruoli comici che drammatici. Oltre ai riconoscimenti artistici – quattro Golden Globe, due Screen Actors Guild Awards e cinque Emmy Awards – la sua vita è segnata dalla diagnosi precoce di Parkinson, ricevuta a soli 30 anni e resa pubblica nel 1998. Nonostante la malattia, Fox ha continuato a lavorare, diventando anche un simbolo di resilienza e impegno sociale. Nel 2000 ha fondato la Michael J. Fox Foundation, oggi una delle principali organizzazioni mondiali per la ricerca sul Parkinson, che ha finanziato la ricerca con centinaia di milioni di dollari: è diventato non solo un’icona del cinema, ma anche un punto di riferimento per chi affronta la malattia e per la comunità scientifica, grazie al suo attivismo e alla sua testimonianza pubblica.
E resta naturalmente il simbolo di un film senza tempo come Ritorno al Futuro, che ha saputo unire generazioni diverse, diventando un punto di riferimento per registi, artisti e appassionati. La sua capacità di reinventarsi e di essere continuamente citato e celebrato lo rende uno dei capisaldi della cultura pop degli ultimi quarant’anni. A quarant’anni dalla sua uscita, Ritorno al Futuro resta un simbolo di creatività, ingegno e speranza. Un viaggio nel tempo che continua a emozionare, insegnando che il futuro è nelle nostre mani e che, come dice Doc Brown, “il futuro non è scritto: può essere cambiato, quindi fate in modo che sia un buon futuro!”.
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