Maremma
Il Festival di Sanremo cambia città
È la notizia che scuote il mondo dello spettacolo: dal 2027 il Festival di Sanremo potrebbe non svolgersi più nella storica città dei fiori. Secondo quanto riportato da Il Messaggero, la Rai starebbe già lavorando a un piano per trasferire la kermesse musicale più famosa del Paese in una nuova location, mettendo fine ad una tradizione che dura dal 1951.
Una scelta clamorosa, ma che arriva dopo anni di tensioni tra la Rai, le case discografiche e il Comune di Sanremo. Al centro del malcontento, le richieste economiche sempre più elevate da parte dell’Amministrazione locale, a fronte di strutture – come il Teatro Ariston – ormai datate e mai adeguatamente modernizzate.
La Rai è ora a caccia di una nuova “casa” per il Festival. Le valutazioni sono in corso, ma l’orientamento sembra chiaro: una città capace di ospitare un evento imponente, con spazi moderni, facile da raggiungere e con una forte identità. Torino, già sede dell’Eurovision 2022 e culla storica della Rai, è tra le ipotesi più solide. Ma non è l’unica.
L’idea più affascinante? Portare il Festival in riva al mare, ma in un luogo completamente nuovo. Non una capitale dell’arte, non una città già rodata dal circuito musicale, ma una località capace di trasmettere un’atmosfera marina autentica, anche in inverno. Un luogo da far conoscere, da valorizzare, da trasformare nel nuovo simbolo della canzone italiana.
E in questa prospettiva, anche la Maremma potrebbe entrare silenziosamente nel radar delle possibilità. Con il suo mare selvaggio, i borghi autentici, una qualità della vita altissima e un’identità culturale fortissima, la costa toscana offre scenari suggestivi e una logistica meno complessa rispetto alla riviera ligure.
Immaginate un Festival con sfondo sul Tirreno, tra le luci di Follonica, la storia di Grosseto o la raffinatezza di Castiglione della Pescaia. Una location tutta da costruire, ma con un potenziale narrativo e paesaggistico immenso.
Siamo forse all’inizio di una nuova era. Il Festival si prepara a riscrivere la propria identità, lasciando alle spalle Sanremo per aprirsi al futuro. Un cambiamento che potrebbe segnare un prima e un dopo, non solo per la televisione, ma per l’immaginario collettivo dell'Italia intera.
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