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Wimbledon e fragole, un amore infinito: 30 tonnellate mangiate ogni torneo. Ecco perché sono un simbolo del torneo più importante del mondo

Si servono circa 140.000–190.000 cestini, con 7.000–8.000 litri di panna

Giovanni Ramiri

13 Luglio 2025, 12:42

Wimbledon e fragole, un amore infinito: 30 tonnellate mangiate ogni torneo. Ecco perché sono un simbolo del torneo più importante del mondo

Cestini di fragole per Wimbledon

Quando si pensa a Wimbledon, l’immagine evocativa delle fragole con panna è ormai indissolubile da quella delle sfide sull’erba. Ma da dove nasce questa usanza, e cosa la rende ancora oggi così unica?

Origini antiche e raffinata aristocrazia

Il connubio tra fragole e panna affonda le sue radici nell’Inghilterra elisabettiana: già nel XVI secolo, il cardinale Thomas Wolsey – primo ministro sotto Enrico VIII – serviva questo dessert nobile nei banchetti a corte, in luoghi come Hampton Court. È un gesto simbolico di lusso, fertilità e stagionalità.

Arrivo a Wimbledon: la tradizione che nasce con il torneo

Wimbledon, nato nel 1877 grazie a Walter Clopton Wingfield, adottò il dessert fin dalla prima edizione: già nel 1881, il The Telegraph riportava che, prima della finale, i fornitissimi chioschi erano ormai spogli di fragole con panna.   Fu poi Henry Jones, direttore del club, a consolidare questa scelta stagionale e smart per il pubblico del torneo.

Dati impressionanti: un’industria nello snack

Dietro al rito c’è un’organizzazione perfetta: le fragole, nella varietà Malling Centenary, provengono dalla Hugh Lowe Farms, nel Kent, a poche decine di chilometri dal circolo. Ogni anno:

  • Vengono consumate tra 28 e 35 tonnellate di fragole (1,9 milioni di bacche).

  • Si servono circa 140.000–190.000 cestini, con 7.000–8.000 litri di panna.

  • L’ultimo prezzo noto? £2,50 per un cestino.

Dietro le quinte: freschezza a chilometro zero

I raccolti cominciano a fine marzo: durante i giorni del torneo, 25 persone raccolgono e confezionano ogni mattina dalle 5 alle 12, consegnando il prodotto freschissimo entro poche ore. Il surplus? Viene trasformato in marmellata: nel 2020, a causa della pandemia, 750 kg di frutti sono stati destinati a questa pratica.

Simbologia cromatica e stile british

La panna bianca richiama il celebre dress code “total white” del torneo, introdotto nel 1963: ogni dettaglio, anche le scarpe – come quelle di Federer – deve restare rigorosamente candido. Il contrasto con il rosso brillante delle fragole è parte integrante dell’eleganza discreta di Wimbledon.

Un’esperienza multisensoriale

Consumare fragole e panna sugli spalti, sorseggiando un bicchiere di Pimm’s, osservando un falco volare sul Centre Court: è una sinfonia di gusto, tradizione e atmosfera estiva inconfondibile.

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