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INFRASTRUTTURE

Corridoio Tirrenico, il patto dei parlamentari. Simiani: "Basta tagli, ora risorse". Rossi: "Svolta con Meloni"

In Camera di commercio l'incontro con i rappresentanti locali sul futuro dell'infrastruttura viaria

Roberto Bata

05 Settembre 2025, 16:21

Corridoio Tirrenico, il patto dei parlamentari. Simiani: "Basta tagli, ora risorse"

Il Corridoio Tirrenico

I parlamentari, le associazioni di categoria e le organizzazioni sindacali hanno partecipato oggi – venerdì 5 settembre – all'incontro organizzato dalla Camera di commercio della Maremma e del Tirreno per discutere del Corridoio Tirrenico, l'infrastruttura "eterna incompiuta" del territorio maremmano. Tra i parlamentari delle due province erano presenti Fabrizio Rossi (Fratelli d’Italia), Marco Simiani (Pd) e Chiara Tenerini (Forza Italia). 



"Serve un patto serio ed efficace per potenziare le infrastrutture della Costa Tirrenica. In questi tre anni di Governo Meloni – ha dichiarato il capogruppo Pd in commissione Ambiente di Montecitorio, Marco Simiani, a seguito dell'incontro – non solo non sono state messe risorse ma addirittura sono state tolte per la Tirrenica e l'Interporto di Livorno, nonostante gli annunci ripetuti del Ministro Salvini. Faccio appello ai parlamentari di destra affinché il nostro territorio smetta di essere mortificato e venga valorizzato". 

"I numeri sono chiari: in questa legislatura 40 proposte emendative presentate dal Pd ai numerosi provvedimenti esaminati dal Parlamento per potenziare le infrastrutture territoriali sono state respinte dalla maggioranza. Serve chiarezza: occorre finanziare la Tirrenica, dove alcuni lotti sono già cantierabili, vanno messe risorse per completare la Due Mari, per ripristinare i soldi tolti all'Interporto di Livorno, per realizzare il lotto zero della città labronica e per progettare la dorsale ad alta velocità della Costa. Il tempo dei tatticismo e delle promesse mai mantenute è finito. I parlamentari di destra del territorio – conclude Simiani – devono decidere da chi parte stare".

Da sinistra: Fabrizio Rossi (FdI), Riccardo Breda (presidente della Camera di commercio), Chiara Tenerini (Forza Italia), Marco Simiani (Pd)

"Quando parliamo di infrastrutture – dichiara il deputato Fabrizio Rossi (FdI) – prima di tutto bisogna essere buoni italiani e pensare all’interesse nazionale, non alle bandiere politiche. La Toscana non può essere divisa dall’Italia: se ci sono infrastrutture moderne, devono servire a tutto il Paese. Il Corridoio Tirrenico è un’opera attesa da decenni. In Italia, per completare una grande infrastruttura servono mediamente 18 anni, un tempo inaccettabile. In due anni e mezzo di governo Meloni qualcosa si è finalmente sbloccato: la gestione è passata da Sat ad Anas, è stato nominato il Commissario, sono stati acquisiti i progetti. Quindi, oggi finalmente abbiamo un interlocutore chiaro con cui confrontarci. Come parlamentare del territorio ho presentato atti e interrogazioni per sbloccare la Tirrenica. A fine 2024 abbiamo ottenuto 1,5 milioni di euro per lo svincolo di Cupi sulla SS1 Aurelia. Inoltre, il Consiglio superiore dei lavori Pubblici ha confermato che alcuni lotti sono pronti, con i progetti definitivi approvati, e quindi cantierabili: ora mancano solo i finanziamenti".

"La Toscana purtroppo – aggiunge Rossi – è a due velocità. Da un lato Firenze e la sua area, una sorta di città-stato che concentra risorse e attenzione, dall’altro la Costa Tirrenica, da sempre trascurata. Qui non ci sono né alta velocità né alta capacità ferroviaria, e nemmeno una infrastruttura stradale degna di nome. Pertanto, è ora di colmare questo gap. Serve compattezza. Sindaci, amministratori, associazioni di categoria e parlamentari devono spingere tutti nella stessa direzione: solo facendo rete possiamo fare leva per ottenere i finanziamenti e dare a questo territorio le infrastrutture che merita. Non è una battaglia di parte, ma una battaglia per il futuro della Maremma, della Costa Toscana e dell’intero Paese".

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