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ECONOMIA

Venator, le tappe della ripresa con Mansi: "Dal 2 gennaio con 134 lavoratori, da aprile a pieno organico con i 200 dipendenti"

Nuova Solmine ha firmato un accordo preliminare vincolante: entro il 29 dicembre l'intesa definitiva

Roberto Bata

02 Dicembre 2025, 18:19

Venator, le tappe della ripresa con Mansi: "Dal 2 gennaio con 134 lavoratori, da aprile a pieno organico con i 200 dipendenti"

Le autorità locali al ministero con Luigi Mansi (al centro)

Nuova Solmine (gruppo Solmar) della famiglia Mansi ha firmato un accordo preliminare ma vincolante che prevede il superamento delle clausole sospensive e la firma dell'accordo per l'acquisto definitivo il 29 dicembre 2025, oltre al salvataggio di tutti i lavoratori, circa duecento, attualmente in cassa integrazione. È quanto riportano dalla Regione Toscana in merito all'incontro di oggi – martedì 2 dicembre – al ministero delle Imprese e del Made in Italy. 

"Secondo le intenzioni presentate da Luigi Mansi, presidente di Nuova Solmine – fanno sapere dalla Regione – la ripresa dell'attività produttiva è prevista per il prossimo 2 gennaio, con la riattivazione della prima linea e l'impiego dei primi 134 lavoratori; ad inizio aprile l’attivazione anche della seconda linea con il rientro a lavoro di tutti i circa duecento dipendenti attualmente in cassa integrazione. Si tratta di un’importante ripresa produttiva del sito, mentre ad oggi tutti gli stabilimenti produttivi di Venator in Europa sono fermi, anche per la situazione di procedura concorsuale della casa madre. Sempre secondo Mansi, Nuova Solmine, oltre alla piena occupazione, sarà attenta alla ricerca per sviluppare nuovi sistemi per ridurre l'impatto ambientale dei reflui e alla proposta commerciale: acido solforico, ossido di tirano e energia elettrica senza co2. La nuova società sarà autonoma e controllata al 100%, poi dopo un piano triennale di rilancio si fonderà con Nuova Solmine". 

“Sottolineo – dichiara il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani – il grande impegno profuso dalla Regione per arrivare ad una soluzione che fosse in grado di coniugare la ripresa produttiva, la salvaguardia dell’occupazione e quella ambientale. Abbiamo portato avanti un dialogo costante con tutti i soggetti coinvolti, riuscendo a ridare una prospettiva industriale chiara, investimenti importanti e garanzie ad un territorio ed una comunità che non potevano permettersi di perdere una realtà così rilevante”.

“Ritengo decisivo – aggiunge l'assessore regionale all'Economia, Leonardo Marras – il ruolo che la Regione ha avuto in questa vicenda: non ci siamo mai arresi all’ipotesi della chiusura del sito. Abbiamo chiesto e ottenuto supporto al governo che ha affiancato la nostra azione alla ricerca di acquirenti seriamente interessati. Oggi finalmente possiamo ritenerci soddisfatti per l’esito. Oltre alla salvaguardia di occupazione e competenze, viene restituito un futuro a tutta la comunità maremmana”. Secondo Valerio Fabiani, consigliere speciale del presidente Giani per lavoro e crisi aziendali, “è un'operazione importante perché oltre a salvare un sito produttivo e tutti i posti di lavoro, è maturata nel territorio ad opera di un'impresa che ha radici profonde in quella porzione di Toscana. Ma è fondamentale anche perché si prefigura come una vera operazione industriale volta a ricostruire un'intera filiera produttiva che è un pezzo fondamentale dell'industria chimica di base italiana”.

Presenti a Roma anche il presidente della Provincia di Grosseto e sindaco di Roccastrada e i sindaci dei Comuni di Follonica, Monterotondo Marittimo, Montieri, Massa Marittima, Scarlino, Gavorrano: "Grande soddisfazione – dichiarano in una nota congiunta – per questo risultato, che rappresenta un passaggio decisivo per la tutela dell’occupazione e per la continuità produttiva di un impianto strategico per l’intero territorio. Come istituzioni abbiamo seguito passo dopo passo questa complessa vicenda, prima attraverso l’attivazione del tavolo provinciale, poi con il confronto al tavolo regionale, garantendo attenzione costante, unità di intenti e massima tutela per i lavoratori e le lavoratrici. Oggi prende una strada finalmente positiva il polo industriale restituendo fiducia dopo un periodo lungo e difficile. Si aprono nuove prospettive non solo per i lavoratori e le lavoratrici coinvolti, ma per l’intero sistema produttivo delle Colline Metallifere e per tutta la Provincia di Grosseto. È un segnale importante anche per il futuro della chimica di base, che qui trova uno dei suoi principali centri di riferimento".

Le istituzioni locali confermano che continueranno a seguire con la massima attenzione ogni fase del percorso, mantenendo un confronto costante con le aziende, le organizzazioni sindacali e tutti gli enti competenti, affinché questa transizione si traduca in stabilità, occupazione e sviluppo.

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