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ECONOMIA

Venator, il ministro D'Urso è ottimista: "Tre potenziali acquirenti, trattativa entro novembre"

A Roma un tavolo sulla vertenza dello stabilimento chimico con 200 dipendenti

Roberto Bata

14 Ottobre 2025, 19:30

Venator, il ministro D'Urso è ottimista: "Tre potenziali acquirenti, trattativa entro novembre"

Lo stabilimento chimico Venator del Casone di Scarlino

La vertenza Venator ancora sul tavolo del ministero delle Imprese e del Made in Italy, oggi – martedì 14 ottobre – in un incontro a Roma cui hanno partecipato i sindaci di Scarlino (Francesca Travison), Gavorrano (Stefania Ulivieri), Massa Marittima (Irene Marconi), l’assessore del Comune di Follonica Giorgio Poggetti, e da remoto il presidente della Provincia di Grosseto, Francesco Limatola, e il sindaco di Monterotondo Marittimo, Giacomo Termine.
"Dall’incontro odierno – ha dichiarato il ministro Adolfo Urso – emergono prospettive concrete di rilancio industriale per Venator Italia, azienda di primo piano nel comparto chimico, la cui produzione è ferma da due anni. La reindustrializzazione di questo sito è finalmente più vicina".
"Nel corso dell’incontro – al quale hanno partecipato anche i rappresentanti dell'azienda, di Confindustria, della Regione Toscana, degli enti locali interessati e delle organizzazioni sindacali – la proprietà e l’advisor incaricato hanno annunciato la volontà di pervenire a manifestazioni d’interesse vincolanti già nelle prossime settimane, con l’obiettivo di avviare una trattativa in esclusiva entro il mese di novembre. Il percorso di reindustrializzazione, come evidenziato al tavolo dalle parti, è stato reso possibile dalla stabilità finanziaria raggiunta nelle ultime settimane grazie all’intervento del Mimit e al costante confronto tra il sito italiano e la casa madre inglese, nonostante le recenti vicende concorsuali che hanno interessato quest’ultima".
Gli amministratori locali hanno espresso "soddisfazione" per l’esito dell’incontro, dal quale sono emersi "segnali concreti di rilancio industriale e la prospettiva di un nuovo soggetto interessato a subentrare nella gestione del sito produttivo.
La speranza condivisa è che la vertenza possa concludersi positivamente e che la produzione possa riprendere a breve, per il bene dell’intera economia locale e provinciale. Il tavolo sarà riconvocato a breve, alla luce dei nuovi sviluppi attesi".
Il tavolo di oggi a Roma

“Il tavolo ministeriale odierno sulla vertenza Venator Italia rappresenta un passo importante verso la salvaguardia di un sito industriale strategico per l’economia sia della provincia di Grosseto e della Maremma che per tutta l’Italia – dichiara il deputato grossetano di Fratelli d’Italia, Fabrizio Rossi –. Desidero ringraziare il ministro Adolfo Urso e i funzionari del ministero delle Imprese e del Made in Italy per l’impegno e la serietà con cui stanno affrontando questa vertenza, che tocca direttamente la vita di circa 200 lavoratori e di molte famiglie del territorio. Il lavoro portato avanti dal Mimit, con la prospettiva di una reindustrializzazione concreta e di un rilancio produttivo del sito del Casone di Scarlino, dimostra la vicinanza del Governo alle realtà industriali locali e alle aree periferiche del Paese. Grazie all’azione del ministro è stato possibile ristabilire un quadro di stabilità finanziaria e favorire l’interesse di nuovi soggetti industriali, pronti a investire sullo stabilimento e sulla forza lavoro”.

“La Venator di Scarlino – continua Rossi – non rappresenta soltanto un insediamento produttivo, ma è parte integrante della storia economica della provincia di Grosseto e un presidio di competenze professionali che vanno tutelate. L’obiettivo è quello di garantire continuità occupazionale e aprire una nuova fase di sviluppo sostenibile per l’intera area industriale. Il percorso di rilancio è ancora in corso, ma i segnali emersi dal tavolo ministeriale sono finalmente incoraggianti. Continueremo a seguire da vicino l’evolversi della situazione, al fianco del ministro Urso, delle istituzioni locali e delle parti sociali, affinché questa vertenza si concluda positivamente e restituisca alla Maremma un polo industriale vivo, competitivo e innovativo”. 

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