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Fumo dalla ciminiera, la Venator torna a produrre: "Per poco, ma è un segnale"

I sindacalisti Filctem-Cgil: "Martedì un nuovo incontro sul piano di rilancio"

Roberto Bata

09 Ottobre 2025, 16:29

Fumo dalla ciminiera, la Venator torna a produrre: "Per poco, ma è un segnale"

Fumo dalla ciminiera della Venator

Fumo dalla ciminiera, lo stabilimento chimico Venator di Scarlino torna a produrre, almeno in parte. Oggi, giovedì 9 ottobre è stata riattivata una linea di produzione all’interno dello stabilimento. Per una produzione temporanea che dovrebbe durare una decina di giorni ma che, se le condizioni di mercato lo consentiranno, potrà essere estesa fino a due o tre mesi.

"Un segnale concreto e visibile: il fumo – confermano dalla Cgil – che torna a uscire dalla ciminiera, per lavoratori, sindacato e territorio rappresenta un simbolo di speranza dopo due anni di fermo produttivo. Oggi parte un processo di recupero di materiale accumulato nell’impianto negli anni che dopo essere rilavorato può essere venduto sul mercato".


"Non si tratta di una ripartenza piena, ma di un primo passo – spiega Fabrizio Dazzi, segretario Filctem-Cgil Grosseto –. La riattivazione di una parte dell’impianto permetterà di rimettere in moto alcune macchine, di fare manutenzione e di riportare al lavoro alcuni tecnici. È un’operazione temporanea, ma importante: dimostra che la fabbrica è viva, che gli impianti sono perfettamente funzionanti e che le maestranze hanno ancora tutte le competenze necessarie per farla ripartire davvero".


Fabrizio Dazzi

"La rimessa in marcia di una linea produttiva non risolve le criticità economiche e industriali dello stabilimento, ma conferma che Venator può tornare operativa se verranno trovate soluzioni per la vendita e il rilancio".

 

"Il ritorno del fumo dalla ciminiera è un segnale atteso – aggiunge Riccardo Tosi, componente della segreteria Cgil Grosseto e rappresentante sindacale in Venator –. È il simbolo di una speranza concreta: dimostra che, nonostante tutto, gli impianti sono in grado di funzionare e il capitale umano è ancora qui, pronto a fare la propria parte. Adesso serve una prospettiva chiara, un piano industriale e la volontà di investire per riportare pienamente al lavoro chi da troppo tempo è fermo".

Il sindacato annuncia inoltre che martedì si terrà un nuovo incontro per fare il punto sul processo di vendita e sul rilancio dello stabilimento: "Un passaggio decisivo per capire se questa nuova fumata della Venator potrà trasformarsi in una vera ripartenza industriale e occupazionale".

Sul tema interviene anche il deputato grossetano del Partito Democratico Marco Simiani: "Il fumo dalla ciminiera della Venator è un segnale significativo, atteso da tutta la comunità di Scarlino e della provincia di Grosseto, che testimonia dopo tempo la ripresa delle attività del sito industriale. Non possiamo però – dichiara – accontentarci di una accensione temporanea: serve adesso una prospettiva industriale chiara, investimenti concreti e la garanzia della continuità produttiva e occupazionale. Il territorio e la sua comunità hanno dimostrato in questi anni grande pazienza e senso di responsabilità e oggi più che mai hanno bisogno di risposte certe e rapide. La riattivazione parziale è la prova che la fabbrica è viva, che gli impianti sono funzionanti e che i lavoratori hanno le competenze necessarie per far ripartire davvero lo stabilimento. Ora è indispensabile che il governo e la proprietà definiscano tempi e obiettivi precisi per il rilancio. Martedì prossimo vi sarà un passaggio decisivo per capire se questa nuova 'fumata' potrà trasformarsi in una vera ripartenza industriale. La Venator non può restare sospesa: da questa vicenda dipendono non solo centinaia di posti di lavoro, ma anche il futuro produttivo e ambientale dell’intera area di Scarlino". 

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