IL FESTIVAL
L'arcivescovo Gambelli con papa Francesco
"Abitare la vita tra cielo e terra" è il tema della decima edizione della Settimana della bellezza che si apre sabato 18 ottobre a Grosseto. La lectio inauguralis della rassegna – a cura della Diocesi con Fondazione Crocevia – è alle ore 16.30 nella cattedrale di San Lorenzo con monsignor Gherardo Gambelli, arcivescovo di Firenze e vicepresidente vicario della Conferenza episcopale toscana.
"Una città ha bisogno di appartenenza – spiega Marcello Campomori, direttore dell’Ufficio per la pastorale culturale della diocesi di Grosseto –. La casa, simbolo di relazioni e radicamento, ci aiuta a comprendere le diverse forme di abitare che viviamo nella nostra Maremma. Riflettere su questo tema può generare autentico beneficio, grazie al contributo di molte voci ed esperienze". Ecco il programma completo del festival che si propone di annunciare il Vangelo attraverso il linguaggio della cultura, in varie forme, nel segno dell’ascolto, della spiritualità, dell’impegno e dell’incontro tra generazioni.
Monsignor Gambelli in Ciad
Sabato 18 ottobre: spiritualità, cultura e giovani
La giornata si apre alle ore 10 , nell’aula magna del Polo universitario grossetano, con Carlo Citter, archeologo dell’Università di Siena, che dialoga con gli studenti delle scuole superiori sul tema "Abitare i luoghi della cultura", riscoprendo il valore dei luoghi culturali come radici dell’identità. Nel pomeriggio, alle ore 15.30, spazio ai più piccoli con "Spine o cuori?", un laboratorio creativo alla Scuola Chelli (6–12 anni), per educare alla comunicazione gentile e consapevole. Il cuore spirituale della giornata sarà la Cattedrale di Grosseto, dove alle 16.30 è atteso monsignor Gherardo Gambelli, arcivescovo di Firenze dal giugno 2024, nominato da Papa Francesco dopo una lunga esperienza pastorale in Italia e in missione, e vice presidente vicario della Conferenza Episcopale Toscana. Nato a Viareggio nel 1969, cresciuto a Castelfiorentino, ha maturato la vocazione nel contesto dell’Azione cattolica. Ordinato sacerdote nel 1996, si è specializzato in Teologia biblica, studiando tra Firenze, Roma e Gerusalemme. Dopo incarichi parrocchiali nel capoluogo toscano, ha trascorso oltre undici anni in Ciad come prete fidei donum, prima a N’Djamena e poi nel Vicariato apostolico di Mongo, ricoprendo ruoli di guida pastorale, formazione e accompagnamento sociale. Rientrato a Firenze nel 2022, è stato nominato parroco alla Madonna della Tosse, cappellano del carcere di Sollicciano e vicedirettore spirituale del Seminario prima della nomina episcopale. La riflessione che aprirà la Settimana della bellezza, dal titolo «Ogni comunità diventi una casa di pace», prende ispirazione dalle parole di papa Leone ai vescovi italiani lo scorso giugno. Un intervento di alto valore ecclesiale e civile, che propone la comunità come luogo generativo di fraternità. Alle 18 monsignor Gambelli presiederà la Messa prefestiva, trasmessa in diretta su Tv9.
Le mostre. Sabato 18 ottobre alle ore 11 al Polo culturale Le Clarisse di Grosseto si inaugura un percorso espositivo diffuso, articolato in tre mostre, che accompagnerà il festival fino alla fine dell’anno, con l’ambizione di rendere la bellezza non solo un’esperienza estetica, ma un invito all’interiorità, all’ascolto, alla responsabilità. Un progetto corale curato da Giovanni Gazzaneo, Mauro Papa, Luca Giannini e Giulia Milesi, con il sostegno di Fondazione Crocevia, che da anni lavora per un’arte che sia spazio di dialogo tra spiritualità, pensiero e contemporaneità.
"Sono felice che la Settimana della Bellezza sia giunta alla decima edizione – afferma Giovanni Gazzaneo, presidente di Fondazione Crocevia –. Dieci anni sono un cammino importante, alimentato dal dialogo del vero, del buono e del bello. La città di Grosseto ha aperto chiese e aule, teatri e piazze a grandi personalità del mondo della cultura e delle arti perché ci donassero un respiro e una luce capaci di aprire nuovi orizzonti".
"Edoardo Milesi. Abitare la vita. Progetti per la Maremma": la prima tappa è un omaggio alla Maremma e al genio progettuale di Edoardo Milesi, uno degli architetti italiani più attenti al rapporto tra costruzione, natura e spiritualità. La mostra, allestita nella sala espositiva di Clarisse Arte, ripercorre quasi cinquant’anni di progettazione, dal 1976 ad oggi, attraverso schizzi, modelli, fotografie e video. Tra i progetti in evidenza, il Monastero di Siloe e l’Auditorium del Forum Bertarelli. Ma il cuore dell’esposizione è l’idea di un «abitare» che non è solo costruire, ma riconoscere e accogliere ciò che già esiste. "Da tutta la vita ascolto la natura e cerco di mettere in pratica i suoi insegnamenti – racconta Milesi – Da quando sono architetto sento la grande responsabilità di chi ha il potere di modificarla. Quello che aggiungo voglio che faccia parte di quello che già c’è". Un invito a ripensare il ruolo dell’architettura come gesto etico e spirituale, che restituisce armonia tra l’uomo e il paesaggio.
"Pinturicchio e Alfarano. Dialoghi di terra e cielo". Sempre al Polo Clarisse, un incontro tra tempi lontani e sensibilità contemporanee prende forma nell’accostamento tra "L’Orazione dell’Orto" di Pinturicchio, capolavoro rinascimentale del 1490, e le opere di Daniela Alfarano, artista dei nostri giorni. L’opera del Pinturicchio ci porta nella notte dell’agonia di Cristo: un Gesù senza casa, che trova dimora nella solitudine e nella preghiera. Una meditazione visiva sull’abitare il mondo senza possederlo, sul vivere come pellegrini, con lo sguardo rivolto al Padre. Accanto, le grandi tavole di Alfarano, due "autoritratti spirituali" in forma di mani in preghiera, restituiscono la profondità dell’esperienza interiore. Mani che raccontano momenti diversi della vita, ma sempre segnati da un desiderio di relazione, di affidamento, di senso.
"Pietro Albetti. Canto quotidiano / Factum est". La terza mostra si articola in due sezioni ed è ospitata al Museo archeologico e d’arte della Maremma. In "Canto quotidiano" Pietro Albetti esplora il volto ordinario dell’esistenza, quello che si consuma nelle città, tra le persone, nei gesti ripetuti. Il suo messaggio è chiaro: l’essenziale accade nel presente, nel tempo che viviamo e abitiamo ogni giorno, se solo impariamo a vederlo. Con "Factum est", invece, l’artista ci accompagna al mistero dell’origine della vita. L’opera nasce dalla contemplazione delle immagini ecografiche del figlio, esperienza che diventa meditazione visiva sulla prima di tutte le case: il grembo materno. "Non si tratta di vedere ma di riconoscere ciò che il nostro cuore attende", suggerisce Albetti. Una riflessione toccante sulla fragilità e la forza della vita, sulla meraviglia silenziosa del nascere.
La Settimana della bellezza è organizzata dall’Ufficio per la pastorale culturale della Diocesi di Grosseto e da Fondazione Crocevia con Fondazione Chelli, la co-organizzazione del Comune di Grosseto e la collaborazione di altri uffici diocesani, con la Fondazione Polo universitario grossetano, la Fondazione Grosseto Cultura attraverso il Polo espositivo Clarisse Arte, e il Maam-Museo archeologico e d’arte della Maremma e la partnership del quotidiano Avvenire con la sua rivista mensile Luoghi dell’Infinito.
*Iscrivendoti alla newsletter dichiari di aver letto e accettato le nostre Privacy Policy