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RAP-TRIBÙ: la personale di Chiara Rapaccini inaugura il Capalbio Film Festival 2025

Un viaggio tra segni primitivi, ironia e memoria cinematografica nell’universo creativo di RAP

Carolina  Brugi

22 Settembre 2025, 09:34

RAP-TRIBÙ inaugura il Capalbio Film Festival 2025

RAP-TRIBÙ inaugura il Capalbio Film Festival 2025

Il Capalbio Film Festival 2025 si arricchisce di un evento speciale: l’inaugurazione di RAP-TRIBÙ, la mostra personale di Chiara Rapaccini, in arte RAP, artista poliedrica e irriverente, capace di spaziare con coerenza e libertà tra illustrazione, pittura, animazione e scrittura. Autrice di numerosi libri premiati, Rapaccini ha sempre messo al centro della sua ricerca il segno vitale e la forza della narrazione visiva.

Il titolo della mostra nasce da un gioco linguistico che intreccia il nome d’arte dell’artista con il termine “tribù”, evocando un immaginario arcaico e tribale che Rapaccini reinterpreta con la sua cifra distintiva. Le opere, realizzate prevalentemente su tavole lignee di recupero, si distinguono per uno stile volutamente naïf ed essenziale, lontano dalla retorica pittorica tradizionale. Figure stilizzate, “omini” e simboli che ricordano le pitture rupestri popolano le superfici come un alfabeto personale: una scrittura visiva capace di oscillare tra memoria ancestrale e sguardo contemporaneo, tra leggerezza ironica e improvvisi accenti drammatici.

Nella poetica di Rapaccini, il supporto non è mai neutro. Legni segnati dal tempo, scatole dipinte, oggetti d’uso comune trasformati in totem giocosi diventano la base di un processo creativo che rifugge ogni progettualità concettuale. “Non potrei mai disegnare su un foglio bianco – racconta l’artista – il supporto deve avere già una vita propria, da lì nasce tutto”.

Un nucleo importante della mostra è dedicato al legame di Rapaccini con il cinema, anche attraverso la sua lunga vicenda personale e artistica con Mario Monicelli. La serie Ghost (2015), nata per il centenario del regista, utilizza fotografie di set cinematografici rielaborate su lenzuoli di recupero con disegni e scritte. Le immagini, svuotate dello sfondo, diventano “lenzuoli-fantasmi”: metafore visive della presenza-assenza tipica del cinema, ma anche intimo omaggio a una stagione di vita e d’arte condivisa.

Per il Capalbio Film Festival, Rapaccini ha inoltre realizzato un’opera simbolica pensata come locandina: su uno sfondo marino campeggia un grande occhio, emblema del cinema come sguardo e magia, affiancato da una figura femminile che regge un coccodrillo come fosse un “ciak”. Un’immagine sospesa tra gioco e allegoria, che racchiude la leggerezza poetica dell’artista. Completa il percorso un grande dipinto murale che accoglie i visitatori e avvolge l’intera mostra come cornice narrativa.

Con RAP-TRIBÙ, Chiara Rapaccini invita il pubblico a entrare in un mondo apparentemente infantile, ma in realtà complesso e stratificato, dove l’arte diventa insieme memoria collettiva, gioco, riflessione e soprattutto strumento di libertà.

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