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Fuori dal coro, torna il talk show di Mario Giordano: tutte le anticipazioni della prima puntata di stasera 7 settembre

Giovanni Ramiri

07 Settembre 2025, 13:38

Fuori dal coro, torna il talk show di Mario Giordano: tutte le anticipazioni della prima puntata di stasera 7 settembre

Mario Giordano

Stasera, domenica 7 settembre alle 21:20, su Rete 4 torna “Fuori dal Coro” con Mario Giordano. È il ritorno di un programma che non si limita a occupare uno spazio televisivo, ma che negli anni è diventato un simbolo, un marchio, quasi un genere a sé. La nuova stagione si apre con una collocazione inedita, la domenica sera, giorno che da sempre rappresenta il cuore del confronto televisivo. Non è solo un cambio di palinsesto, è una dichiarazione di guerra: “Fuori dal Coro” non teme rivali, sceglie di andare allo scontro frontale con i programmi più consolidati e lo fa rilanciando la sua identità, quella di un talk che rifiuta di uniformarsi.

La puntata di oggi si annuncia esplosiva. Giordano torna a battere sul tema delle case occupate, una battaglia che negli anni scorsi ha già prodotto risultati concreti, con decine di famiglie che hanno riottenuto la propria abitazione grazie alla pressione mediatica della trasmissione. Stasera non ci sarà solo il ricordo di ciò che è stato fatto, ma la presentazione di nuove storie: persone sfrattate, nuclei familiari costretti a vivere lontano dai loro muri, anziani che hanno visto la propria vita stravolta da un’occupazione abusiva. Sarà un racconto duro, pieno di rabbia e dolore, ma anche di speranza, perché “Fuori dal Coro” ha dimostrato che la tv può ancora cambiare le cose.

Accanto a questo, spazio al grande tema della sanità. Liste d’attesa interminabili, pazienti che non riescono ad avere una visita in tempi accettabili, malati che per curarsi devono indebitarsi con il privato. Giordano mette al centro storie concrete, voci vere, immagini che restituiscono la sensazione di un sistema che non funziona più. La sanità italiana diventa lo specchio di un Paese che lascia indietro i più fragili, e la puntata di stasera lo mostrerà senza veli, con testimonianze che difficilmente lasceranno indifferenti.

Ci sarà poi la parte più rischiosa, quella che riguarda la sicurezza nelle periferie. Gli inviati del programma sono stati aggrediti a Quarticciolo, a Ivrea e in altri quartieri difficili: stasera verranno mostrate quelle immagini, segno di un giornalismo che non racconta da lontano ma che entra nei luoghi, sfida l’illegalità e porta in studio la realtà nuda e cruda. Non mancherà, inoltre, il capitolo inquietante dei permessi di soggiorno falsi e quello, ancora più oscuro, dei dati sensibili trafugati e diffusi come merce di scambio: un tema che riguarda la privacy di milioni di cittadini e che raramente viene affrontato con questa chiarezza.

Ma questa non è solo la cronaca della puntata di oggi. È anche la continuazione di una storia televisiva iniziata nel 2018, quando “Fuori dal Coro” nacque su Rete 4 come talk del pomeriggio. Era allora un esperimento, un piccolo spazio che portava il marchio di Mario Giordano e della sua inconfondibile voce. Col tempo, quell’esperimento è cresciuto, ha trovato nel prime time la sua vera dimensione e ha conquistato un pubblico fedele, affezionato non tanto ai toni urlati quanto alla sensazione di avere un luogo dove le questioni reali non vengono edulcorate. Dal 2019 in poi, “Fuori dal Coro” è diventato appuntamento fisso della prima serata, spostandosi più volte nel palinsesto ma restando sempre in piedi, resistente alle polemiche e alle critiche.

La forza del programma è proprio questa: essere divisivo e imprescindibile allo stesso tempo. C’è chi lo accusa di populismo, c’è chi lo ama per la capacità di dare voce a chi non ne ha. C’è chi lo considera sopra le righe e chi invece lo vede come l’ultimo baluardo di un giornalismo che osa. In ogni caso, non lascia indifferenti, e questo, in televisione, è il segno della rilevanza.

Stasera, 7 settembre, la prima puntata della nuova stagione non sarà solo un ritorno, ma un rilancio. Giordano entra in studio con la promessa di un programma ancora più libero, più grintoso, più “cazzuto”. Meno dibattiti sterili tra politici, più storie concrete. Meno chiacchiere, più inchieste. Meno distanza, più contatto con la realtà. È un manifesto che si sente già dal primo titolo: “Fuori dal Coro” non si limita a raccontare, vuole incidere. Non vuole solo mostrare, vuole urlare. Perché, come dice il conduttore, chi non urla è complice.

Ed è questa la chiave del successo e al tempo stesso delle polemiche: il grido di Mario Giordano, quella voce stridula che divide l’Italia, non è solo un tratto caratteristico, ma una scelta precisa di comunicazione. È un segno di rottura con l’informazione asettica, un invito allo spettatore a non rimanere spettatore passivo ma a condividere indignazione, rabbia, sete di giustizia.

La puntata di oggi, quindi, è una doppia sfida. Da una parte, la sfida televisiva della domenica sera, il terreno più competitivo. Dall’altra, la sfida giornalistica di dimostrare ancora una volta che la tv può essere concreta, che può liberare case, smascherare truffe, accorciare le liste d’attesa. Non sarà una serata tranquilla: sarà una serata in cui si urla, si discute, si soffre e, forse, si cambia qualcosa.

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