In tv
Valeria Golino
Questa sera, ti invito ad assistere a un viaggio commovente e potente in compagnia di uno dei più straordinari attori italiani del Novecento: “Volonté – L’uomo dai mille volti”, un documentario dedicato a Gian Maria Volonté, capolavoro di Francesco Zippel, della durata di circa ottanta minuti. L’opera è un affresco ricco, che intreccia ricordi, scelte artistiche e passione civile, restituendo la figura di un artista unico e senza tempo.
Il cuore del film è la sensazione di un ritratto umano, più che celebrativo: emergono le molteplici sfaccettature del personaggio, dall’attore impegnato al cittadino critico, passando per il figlio, l’amante, il compagno di vita. Il tutto prende forma grazie a una narrazione che alterna testimonianze dirette a video d’archivio, fotografie e spezzoni cinematografici, alcuni veramente inediti. La regia di Francesco Zippel costruisce un tessuto emotivo ed equilibrato, senza cadere nell’agiografia, offrendo invece uno sguardo sincero e appassionato.
Tra le voci che si alternano sullo schermo, troviamo la figlia di Volonté, Giovanna Gravina Volonté, insieme ad alcuni dei protagonisti della cultura contemporanea che hanno incrociato la sua vita e il suo lavoro: Fabrizio Gifuni, Valeria Golino, Valerio Mastandrea, Marco Bellocchio, Margarethe Von Trotta, Toni Servillo, Pierfrancesco Favino, solo per citarne alcuni. Ogni testimonianza aggiunge un tassello: affetto, complicità, stima, e soprattutto la convinzione che il suo esempio artistico e morale continui a illuminare.
La trama, se così si può chiamare in un documentario, si dipana sullo sfondo del trentennale della scomparsa dell’attore, celebrato attraverso un montaggio sapiente, orchestrato da Michele Castelli, che tiene insieme il racconto con ritmo e tensione emotiva, quasi come un’opera cinematografica. Emergono i grandi percorsi della sua carriera: dalla prima esperienza in televisione, fino alle collaborazioni con registi come Elio Petri, Francesco Rosi, Giuliano Montaldo, nomi che hanno contribuito a far affermare il suo metodo recitativo indimenticabile.
Spicca anche un momento davvero suggestivo, in cui Volonté recita in video la traduzione in italiano di “Blowin’ in the Wind” di Bob Dylan. È una sequenza in bianco e nero che parla di vento e libertà, di riflessione e resistenza, in linea con l’identità artistica e personale dell’attore. Un’immagine che rimane scolpita, densa di significato e di forza.
La colonna sonora, firmata da Rodrigo D’Erasmo, completa l’esperienza evocativa: ispirata al mare e al vento—elementi simbolici della sua vita—offre un supporto sonoro che amplifica la sensualità poetica del racconto.
In definitiva, “Volonté – L’uomo dai mille volti” non è solo un docufilm: è un omaggio vibrante, un ritratto vivo, capace di farci sentire ancora oggi la presenza intensa di Gian Maria Volonté. Chi lo guarderà questa sera potrà immergersi in una riflessione profonda sul valore dell’impegno, della coerenza artistica e dell’onestà morale, scoprirà la figura di un attore che ha scelto di restare fedele a sé stesso, diventando esempio tangibile per le generazioni successive.
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