L'EVENTO
Lucio Corsi e Tommaso Ottomano
C'è stato un momento, poco dopo il tramonto, in cui il mare è sembrato trattenere il respiro. Dal motopeschereccio Freccia, illuminato come un piccolo teatro galleggiante, le note di Lucio Corsi e Tommaso Ottomano hanno iniziato a diffondersi tra le barche ormeggiate e la folla raccolta lungo la banchina Marinai d'Italia.
Un ritorno a casa che aveva già il sapore di un rito collettivo: centinaia di persone, tra residenti e turisti, hanno gremito Porto Ercole per assistere a un concerto che più che uno spettacolo è stato un dono alla comunità.
La storia social di Lucio Corsi prima del concerto
Seduto al pianoforte, con la voce limpida e inconfondibile, Corsi ha intrecciato i suoi brani a racconti e atmosfere sospese, accompagnato dalle chitarre di Tommaso Ottomano e dagli archi guidati dal maestro Davide Rossi che hanno trasformato il porto in una sala da concerto a cielo aperto.
Le case color pastello del borgo, illuminate da riflessi dorati, sono diventate quinte naturali di una scenografia irripetibile, così come il mare. Tra il pubblico, famiglie, giovani, anziani e tanti curiosi hanno seguito in silenzio, quasi in reverenza, fino agli applausi finali che hanno spezzato l'incanto e acceso una lunga ovazione.
La serata si è svolta senza intoppi: i parcheggi esterni collegati con navette, la ZTL pedonale e l'ingresso contingentato hanno reso possibile una partecipazione ordinata e sicura. Un'organizzazione che ha permesso di godere appieno della dimensione intima e raccolta dell'evento.
Per Porto Ercole e per tutta la Maremma, il concerto rimarrà una delle cartoline più suggestive di questa estate: la musica che nasce dal mare e vi ritorna, in un abbraccio tra artisti e comunità che non si dimenticherà facilmente.
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