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Il personaggio

Leonardo Pieraccioni, cosa fa oggi? Tutte le curiosità: le auto, l'amore per la figlia, il cambio di nome al film che lo ha reso celebre

Trent'anni di carriera e non sentirli: Pieraccioni resta uno dei pochi artisti italiani capaci di tenere un rapporto diretto e affettuoso con il proprio pubblico,

Giovanni Ramiri

26 Luglio 2025, 20:27

Leonardo Pieraccioni, cosa fa oggi? Tutte le curiosità: le auto, l'amore per la figlia, il cambio di nome al film che lo  reso celebre

Leonardo

Leonardo Pieraccioni è diventato celebre nel 1995 grazie a "I laureati", film che segna il suo esordio come regista, sceneggiatore e attore. Con un budget ridotto, questa commedia riesce a conquistare il grande pubblico e a incassare cifre sorprendenti, portando alla ribalta un nuovo volto della comicità toscana. L'anno successivo, il successo si consolida con "Il ciclone", un'autentica esplosione al botteghino che consacra definitivamente il suo stile: leggero, romantico, quotidiano e accessibile, sempre in bilico tra malinconia e comicità.

Oggi, a sessant'anni compiuti nel febbraio 2025, Pieraccioni è ancora un protagonista attivo del panorama cinematografico italiano. Negli ultimi anni ha continuato a scrivere, dirigere e interpretare film che confermano il suo legame con un certo tipo di racconto familiare, semplice e umano. Il suo film più recente, "Pare parecchio Parigi", uscito a inizio 2024, ha riportato al centro il tema del legame familiare con il tono caldo e surreale che da sempre lo contraddistingue. La storia, ispirata a un fatto reale, vede due fratelli fingere un viaggio a Parigi con il padre anziano malato, quando in realtà si fermano in un maneggio: un espediente narrativo perfetto per riflettere su verità, affetto e illusioni.

Pieraccioni con Ceccherini e Lucio Corsi

Pieraccioni non si è mai ritirato dalle scene. Al contrario, ha anche recitato in film diretti da altri, come "Io e te dobbiamo parlare" di Alessandro Siani, dimostrando di saper vestire anche i panni dell'attore puro, fuori dal suo mondo abituale. Parallelamente, è già in preparazione un nuovo progetto cinematografico, di cui al momento non si conoscono i dettagli, ma che promette di esplorare nuove sfumature senza rinunciare alla sua firma inconfondibile.

A distanza di trent’anni dal debutto, Pieraccioni resta uno dei pochi artisti italiani capaci di tenere un rapporto diretto e affettuoso con il proprio pubblico, senza mai cercare clamore o polemica. Il suo legame con amici storici come Carlo Conti e Giorgio Panariello continua a essere saldo, a conferma di un percorso personale costruito con coerenza, ironia e misura.

In un panorama che spesso insegue mode effimere, Leonardo Pieraccioni rappresenta una continuità rara: quella di chi racconta le emozioni più semplici con delicatezza, senza smettere di far sorridere.

Pieraccioni con gli amici di una vita

Curiosità

Pieraccioni ha una passione molto radicata per le automobili. Fin da giovane, percorreva le strade toscane con amici storici come Carlo Conti, a bordo di auto modeste ma piene di entusiasmo. Nonostante oggi potrebbe permettersi modelli di lusso, ama scherzare sul fatto che guidare una supercar lo farebbe sentire completamente fuori contesto.

Il suo rapporto con la figlia Martina, nata nel 2010, è tenero e pieno di ironia. In più occasioni, lui stesso ha raccontato piccoli episodi del loro quotidiano, rivelando quanto la paternità abbia influenzato la sua visione della vita e, indirettamente, anche la sua ispirazione artistica. Una volta, la figlia gli fece un regalo tanto divertente quanto bizzarro, che lui trasformò in un momento di comicità condiviso con il pubblico.

Pieraccioni non è solo un regista e attore, ma anche autore di canzoni e libri. In uno dei suoi film ha inserito un brano musicale scritto di suo pugno, un gesto che rivela la sua voglia di esprimersi attraverso più linguaggi, anche se con il tipico tocco di autoironia che lo contraddistingue.

Un aneddoto interessante riguarda “Il Ciclone”, il film che lo ha consacrato: inizialmente avrebbe dovuto chiamarsi in modo completamente diverso e ambientarsi in un’altra località. Solo durante le riprese ha deciso di cambiare tutto, seguendo l’istinto più che una strategia precisa. La scelta si è rivelata fortunatissima, sia per il titolo che per la semplicità della storia, che ha saputo conquistare un pubblico trasversale.

Ha scritto libri che mescolano racconti brevi, riflessioni personali e piccoli pezzi di vita quotidiana, con lo stile diretto e affettuoso che lo ha sempre caratterizzato. La sua narrazione, anche sulla pagina scritta, conserva quella capacità unica di osservare le debolezze umane con dolcezza e umorismo.

Un altro aspetto poco conosciuto della sua carriera è il legame profondo con Firenze. Non solo vi è nato e cresciuto, ma ha mantenuto nel tempo una relazione costante con la sua città, che è diventata fonte d’ispirazione sia per le ambientazioni che per la lingua e i dialoghi dei suoi film. Firenze non è solo uno sfondo, ma un vero personaggio nel suo cinema.

Infine, in tempi recenti, Pieraccioni ha scelto di sostenere progetti benefici legati alla salute dei bambini nei Paesi più fragili, dimostrando una sensibilità sociale coerente con il tono umano che da sempre permea il suo lavoro.

Nel 2018, Pieraccioni è stato coinvolto nel progetto “A fianco del coraggio”, promosso da Roche: con il suo appello ha portato in luce il vissuto delle persone e delle famiglie che affrontano la malattia emorragica rara, contribuendo a un premio letterario volto a raccogliere racconti e dar voce a storie di chi convive con l’emofilia.

Questa attività testimonia il suo impegno civile e umano, non come paziente, ma come voce pubblica che supporta la ricerca, l’inclusione e il sostegno psicologico e sociale di chi vive con l’emofilia.

E' seguitissimo e amatisismo sui social, con una pagina Facebook da oltre 1,2 milioni di follower.

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