Maremma
“Volevo essere un duro" accompagna i maturandi impegnati nello studio
Tra una versione di greco, l’ennesima simulazione di prima prova e la crisi d’identità davanti alla tesina sul clima, i maturandi del 2025 hanno trovato un alleato inaspettato. Non si tratta di un influencer motivazionale o di un guru del metodo di studio, ma di una voce fuori dal coro: Lucio Corsi.
Secondo un’indagine condotta da Skuola.net su un campione rappresentativo di studenti, la sua canzone “Volevo essere un duro” si è guadagnata un sorprendente 13% delle preferenze tra i brani ascoltati durante il ripasso per la maturità. Un exploit tutt’altro che scontato, considerando che a farle compagnia in classifica ci sono nomi come Sfera Ebbasta, Imagine Dragons, Alfa e Ultimo — i titani delle playlist da hype.
Eppure, la forza di Corsi non è nei beat esplosivi o nei ritornelli da TikTok. È in quella poetica surreale ma concreta, in quel modo disilluso ma dolce di raccontare il mondo. “Volevo essere un duro” suona come una confessione e un inno al tempo stesso: un mantra antieroico perfetto per chi, sotto pressione, ha bisogno di sentirsi libero di non esserlo.
In un esame di maturità che non è mai stato solo una prova scolastica, ma una battaglia emotiva e identitaria, il cantautore maremmano diventa la colonna sonora di chi non ha bisogno di sembrare forte, ma solo di sentirsi capito. E in quel 13% c’è molto più di una percentuale: c’è il bisogno di una voce diversa. C’è il bisogno di Lucio.
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