Il Museo Archeologico e d’Arte della Maremma
Il Museo Archeologico e d’Arte della Maremma (Maam) celebra nel 2025 un traguardo importante: 25 anni di attività didattica, durante i quali più di 30.000 studenti di ogni ordine e grado hanno partecipato ai laboratori del museo, unendo studio e divertimento.
“Il Maam – commentano il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna e l’assessore alla Cultura Luca Agresti – è stato precursore nel nostro territorio di una sensibilità verso l’educazione al patrimonio, credendo fermamente nell’importanza di questa disciplina che è fulcro per la formazione di una sensibilità nei più giovani. Questa sensibilità poi si sedimenta e porta ad una consapevolezza viva per il patrimonio storico e artistico: un’eccellenza e un esempio di buona gestione di cui andiamo fieri”.
Il direttore del Maam, Luca Giannini, aggiunge: “Non tutti diverranno archeologi o storici dell’arte ma, sono convinto, molti diventeranno fruitori e partecipatori attenti delle bellezze del nostro patrimonio”.
Il percorso educativo del Maam, inizialmente pensato per le scuole di Grosseto, si è evoluto negli anni, includendo laboratori extrascolastici, iniziative per le famiglie e collaborazioni con scuole delle province limitrofe. Per celebrare i 25 anni di attività didattica, il museo organizzerà un convegno dal titolo “Educare al patrimonio: pratiche e prospettive per costruire significati e creare comunità”, il 29 novembre presso la sala conferenze della biblioteca comunale Chelliana, dalle 10 alle 17.30.
“Evolversi – prosegue Giannini – è la parola d’ordine e per questo la giornata del 29 è importante: celebreremo un grande traguardo dando un occhio alle nuove tendenze riguardo all’educazione al patrimonio”.
L’evento sarà aperto a tutti e vedrà la partecipazione di alcune delle realtà più importanti del centro Italia. Alle esperienze della rete dei Musei di Maremma si affiancheranno istituti di rilievo nazionale come il Santa Maria della Scala di Siena, il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato, l’Immaginario di Firenze e l’Università degli Studi di Pisa.
“Parleremo di esperienze ma anche di pratiche di inclusività nell’educazione al patrimonio, tema a noi molto caro. Ringrazio per il supporto anche il Polo universitario grossetano con il quale esiste una sinergia consolidata e la nuova coordinatrice della rete Musei di Maremma Claudia Mori che ha appoggiato fin da subito con entusiasmo la nostra iniziativa. Per ultimo voglio ringraziare Francesca Colmayer e Paola Spaziani che con professionalità per 25 anni si sono dedicate a crescere e formare nuove generazioni di studenti coadiuvate in questo percorso dall’insostituibile Osvaldo Barbetti e dal meraviglioso gruppo di lavoro di Promocultura”, conclude Giannini.
Il programma completo del convegno è disponibile sul sito del Museo Archeologico e d’Arte della Maremma e sui canali social ufficiali.
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