LUTTO
Giuliano Arcioni
Il mondo sindacale agricolo grossetano è in lutto per la scomparsa di Giuliano Arcioni, figura centrale della storia associativa provinciale e primo presidente della CIA Grosseto, allora Confederazione Italiana Coltivatori.
Arcioni fu eletto presidente nel febbraio del 1978, in una fase particolarmente complessa e delicata per l’agricoltura maremmana e nazionale. Erano anni di profondi cambiamenti, segnati dalla fine definitiva della mezzadria, dalla crisi dei redditi agricoli e dall’ingresso sempre più determinante delle politiche comunitarie europee. In questo contesto di trasformazione strutturale del mondo rurale, Arcioni seppe guidare con lungimiranza la nascente Confederazione grossetana, accompagnandola nei suoi primi passi come organizzazione strutturata e autonoma.
Sotto la sua presidenza, la CIA Grosseto iniziò a rappresentare un’agricoltura nuova, meno legata ai modelli del passato e sempre più chiamata a confrontarsi con il mercato, la burocrazia e l’Europa. Arcioni svolse un ruolo autenticamente fondativo, contribuendo a costruire l’identità, la credibilità e l’autorevolezza di una rappresentanza agricola capace di interpretare i cambiamenti in atto sul territorio.

Il suo mandato provinciale, affiancato da altri incarichi a livello nazionale, si concluse nel 1988 con il congresso che segnò il passaggio delle consegne e l’avvio di una nuova fase per l’organizzazione. Tuttavia, il segno lasciato da Giuliano Arcioni rimase profondo e duraturo: quello di un dirigente che ha guidato l’organizzazione nel momento più difficile, quando non si costruisce sul consenso facile, ma sulla responsabilità e sulla visione.
Con la sua scomparsa, la comunità agricola maremmana perde uno dei protagonisti di una stagione cruciale della propria storia, un uomo che ha contribuito a porre le basi della rappresentanza agricola moderna in Maremma.
Claudio Capecchi ed Enrico Rabazzi, rispettivamente presidente e direttore di CIA Grosseto, insieme a tutta la Confederazione provinciale, si stringono attorno alla famiglia di Giuliano Arcioni, alla moglie Ornella e al figlio Massimiliano, esprimendo le più sentite condoglianze e partecipando con commozione al dolore di quanti lo hanno conosciuto, apprezzato e stimato.
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