L'omicidio di Chiara Poggi
Il confronto tra De Rensis e Lovati a Zona Bianca
Delitto di Garlasco: un nuovo confronto tra gli avvocati Massimo Lovati, difensore di Andrea Sempio, e Antonio De Rensis, avvocato di Alberto Stasi. Dopo l'acceso dibattito andato in scena a Filorosso lo scorso 28 luglio, anche ieri sera 6 agosto a Zona Bianca i due legali si sono confrontati. Al centro del dibattito l'ormai famigerato dna di Ignoto 3 rinvenuto nella bocca di Chiara Poggi.
"Non era un esame genetico – afferma Lovati – ma un'autopsia. Quindi la contaminazione è molto frequente. Al di là di questo io rimango ancora un po' basito perché si parla sempre del complice dell'assassino. Ma perché? Ammesso che ci sia questo ignoto 3, perché deve essere il complice e non l'assassino? Se c'è qualcuno che può rispondermi".
Massimo Lovati
"Anche se ci fosse questo dna di un soggetto maschile nella garza e non nella bocca, sia del complice dell'assassino?" La risposta di De Rensis è perentoria: "Io dico esattamente il contrario. Se non dovesse emergere contaminazione e inquinamento, che ricordo non essere la normalità e che non deve avvenire, e concordo con la mia collega Giada Bocellari poi dovremmo vedere chi ha contaminato, se dovesse risultare una traccia pulita, quella è sicuramente la traccia di uno degli assassini di Chiara".
Antonio De Rensis
"Rimanendo io convinto – ribadisce De Rensis – che sulla scena del crimine non ci sia stata una sola persona". Nel corso della puntata si è a lungo dibattuto anche sull'impronta 33, altro motivo di attrito tra le difese di Stasi e Sempio. E anche sull'ora della morte di Chiara Poggi e su quando la famiglia, in vacanza in Trentino, fu avvertita.
*Iscrivendoti alla newsletter dichiari di aver letto e accettato le nostre Privacy Policy