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Il delitto di Garlasco

Chiara Poggi, il mistero della macchia di sangue sul telefono e i sospetti sulle impronte delle scarpe sulle scale

Nella trasmissione Zona Bianca l'esperto Enrico Manieri ipotizza la presenza di più persone sulla scena del crimine

Giovanni Ramiri

26 Giugno 2025, 17:46

Chiara Poggi, il mistero della macchia di sangue sul telefono e delle impronte delle scarpe che non sarebbero mai state analizzate

Un momento della trasmissione di mercoledì 25 giugno

Il delitto di  Chiara Poggi a Garlasco è stato recentemente al centro di un approfondimento anche nella trasmissione televisiva Zona Bianca, dove l’esperto Enrico Manieri ha illustrato nuove analisi sulle tracce di sangue e sulle impronte rinvenute sulla scena del crimine. Manieri ha spiegato come alcune evidenze, come la macchia di sangue sul telefono e le impronte sulle scale, suggeriscano la possibile presenza di più persone nella villetta di via Pascoli, aprendo nuovi scenari investigativi. Questi dettagli, finora poco considerati, sono stati discussi pubblicamente proprio a Zona Bianca, contribuendo a riaccendere il dibattito sul caso e sulla condanna di Alberto Stasi.

Uno degli elementi chiave emersi riguarda una macchia di sangue trovata sotto la cornetta del telefono fisso di casa Poggi. Manieri ha condotto esperimenti con telefoni dello stesso modello per capire come quel sangue potesse esservi finito, arrivando alla conclusione che la cornetta doveva essere stata sollevata al momento della deposizione della macchia, cosa che esclude la possibilità che Chiara Poggi, con le mani sporche di sangue e senza impronte sulla cornetta, abbia effettivamente risposto al telefono. Questo dettaglio apre alla possibile implicazione che almeno due persone fossero presenti sulla scena: una che agiva direttamente sulla vittima e un’altra che maneggiava il telefono, forse in un contesto di premeditazione.

Inoltre, Manieri ha evidenziato la presenza di nuove impronte di scarpe sulle scale che conducono al piano interrato, dove è stato rinvenuto il corpo di Chiara. Tra queste, un’impronta denominata “44” sembra collegarsi a un’altra, la “33”, e potrebbe essere stata lasciata da scarpe trovate in un canale vicino alla villetta. Questi elementi, mai considerati in modo approfondito nelle indagini precedenti, rafforzano l’ipotesi che più persone abbiano preso parte alla scena del crimine, complicando la ricostruzione degli eventi e suggerendo una possibile complicità o presenza di un secondo uomo oltre all’assassino principale

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