Cronaca
Alvaro Vitali
Alvaro Vitali, volto amatissimo del cinema popolare italiano, è morto nel tardo pomeriggio a Roma all’età di 75 anni. Ricoverato due settimane fa per una bronchite recidiva, le sue condizioni si erano aggravate nei giorni scorsi. La notizia è stata confermata dall’ex moglie Stefania Corona, che aveva raccontato ai media il peggioramento del suo stato di salute.
Nato a Roma il 3 febbraio 1950, Vitali era stato scoperto da Federico Fellini, che lo volle in Satyricon e Amarcord. Ma è con il personaggio di Pierino, scolpito nella memoria collettiva per le sue battute sfrontate e lo sguardo furbetto, che aveva conquistato il cuore di milioni di italiani. Simbolo della commedia sexy all’italiana, Vitali è stato uno dei volti più popolari e controversi del cinema degli anni ’70 e ’80, capace di far ridere con un’ironia sfacciata ma profondamente autentica.
Nel settembre del 2019, l'attore aveva fatto tappa anche in Toscana, lasciando un segno indelebile nel cuore della Maremma. A Massa Marittima, insieme alla moglie Stefania, fu ospite per una cena all’osteria “La tana dei Brilli”, la più piccola d’Italia. In quella serata semplice ma calorosa, conquistò tutti con il suo spirito cordiale e la disponibilità a scherzare, raccontare aneddoti e posare per le foto. «Tornerò presto», disse con affetto, visibilmente colpito dalla bellezza del borgo e dall’accoglienza della gente.
Alvaro Vitali all’osteria “La tana dei Brilli” a Massa Marittima
Negli ultimi anni, l’attore aveva raccontato pubblicamente le difficoltà incontrate dopo la fine dell’epoca d’oro del cinema popolare. Nonostante i 150 film girati, percepiva una pensione modesta, priva di adeguati contributi versati dalle produzioni. Eppure, Vitali non si era mai arreso. Con la sua inossidabile voglia di ridere e far ridere, aveva continuato a esibirsi nei locali e negli spettacoli, sostenuto dall’amore della compagna e dalla forza di una carriera che aveva lasciato il segno.
Una scena di "Pierino torna a scuola"
Dietro la maschera di Pierino c’era un uomo vero, generoso, che non ha mai smesso di credere nel valore della risata. Oggi l’Italia lo saluta con commozione, ricordando quella comicità irriverente che, tra leggerezza e follia, raccontava un intero Paese.
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