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ORBETELLO

Talamone, "secessionisti" all'attacco: "Casamenti ci snobba, Minucci ignora i veri problemi"

Il coordinamento non demorde nell'intenzione di passare sotto l'Amministrazione di Magliano

Roberto Bata

07 Novembre 2025, 18:38

Talamone, "secessionisti" all'attacco: "Casamenti ci snobba, Minucci ignora i veri problemi"

Talamone

I "secessionisti" di Talamone non si arrendono. E rilanciano. Anche perché il dibattito sulla loro intenzione di lasciare l'Amministrazione comunale di Orbetello per abbracciare quella di Magliano in Toscana (il cui sindaco si è dichiarato ben disposto ad accoglierli) si fa sempre più caldo.

"Siamo lieti – dichiarano Antonio Cagnacci e Maurizio Damato, i due portavoce del coordinamento – che il neoconsigliere regionale della Toscana, Luca Minucci, riconosca almeno il diritto dei cittadini di Talamone a essere ascoltati (il riferimento è a un'intervista rilasciata da Minucci al quotidiano Il Tirreno, ndr). È un principio che dovrebbe essere scontato, ma che a Orbetello, purtroppo, non lo è più. Da quando è nato il Coordinamento Secessione, il sindaco Andrea Casamenti, che ci snobba, non ha mai ritenuto opportuno incontrare i residenti né aprire un dialogo con chi rappresenta centinaia di cittadini stanchi di essere ignorati. Prendiamo però atto con dispiacere della contrarietà di Minucci alla nostra proposta di secessione. Deve essere chiaro: non si tratta di una scelta divisiva, ma un atto di autodeterminazione e di dignità".

"La nostra comunità non chiede muri, ma rispetto, servizi e trasparenza dopo anni di abbandono e promesse mancate. E proprio perché crediamo nella rete dei territori, non possiamo accettare che Talamone resti schiacciata sotto un’amministrazione che ci ignora, definendo la nostra iniziativa sotterrata. Minucci parla di educazione istituzionale, ma la vera educazione istituzionale consiste nell’ascoltare i cittadini, non nell’impartire lezioni da lontano. Da assessore, avrebbe potuto dimostrare maggiore attenzione per Talamone, magari partendo da problemi veri e concreti come la raccolta dei rifiuti, che resta disastrosa e simbolo di una gestione superficiale e lontana dalle esigenze reali del territorio. Problemi dimenticati. Se davvero vuole occuparsi del territorio – concludono Cagnacci e Damato – lo invitiamo a partire da qui: da Talamone, dai suoi abitanti, e da una comunità che chiede solo di contare qualcosa nelle scelte che riguardano il proprio futuro". 

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