Grosseto premiata per l’eccellenza nella diagnosi dei noduli tiroidei

La Uosd Endocrinologia di Grosseto, in collaborazione con l’Unità operativa di Anatomia Patologica diretta dal dottor Nicola Libertà De Carli e la Uos Patologia Clinica Molecolare guidata dalla dottoressa Maja Rossi, ha ottenuto un riconoscimento internazionale per la propria attività diagnostica sui noduli tiroidei. Il risultato è stato pubblicato sulla rivista scientifica internazionale «International Journal of Molecular Sciences» (link allo studio).

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Grazie all’applicazione dell’innovativa tecnica molecolare «Next Generation Sequencing (NGS)» su agoaspirato tiroideo, il team di Grosseto è riuscito a stabilire con estrema precisione la natura dei noduli, in particolare nelle lesioni indeterminate, dove la citologia tradizionale non permette di distinguere con certezza tra noduli benigni e maligni.

«Tale tecnologia ha permesso di stabilire con estrema precisione la diagnosi di natura dei noduli tiroidei soprattutto nelle lesioni indeterminate, cioè quelle dove la citologia tradizionale non è in grado di distinguere la natura benigna o maligna del nodulo tiroideo» ha dichiarato il dottor Capezzone. «Questa tecnologia d’avanguardia è attualmente disponibile nelle due strutture ospedaliere dell’Azienda Usl Toscana Sud-Est di Grosseto e di Arezzo».

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Il percorso diagnostico, reso possibile dalla stretta collaborazione tra Anatomia Patologica ed Endocrinologia, con la partecipazione del dottor Elio Marchetti, consente in casi selezionati una risposta rapida anche nell’arco di 48 ore. «Questa presa in carico multidisciplinare permette di assicurare agli utenti una gestione ottimale della patologia tiroidea, particolarmente frequente nel nostro territorio» ha concluso il dottor Capezzone.

L’innovazione e l’efficienza del percorso multidisciplinare di Grosseto rappresentano un esempio di eccellenza per la diagnostica tiroidea in Italia, con un impatto diretto sulla qualità della cura dei pazienti.