Ci sarà anche la Cgil grossetana alla manifestazione nazionale "La democrazia al lavoro" del 25 ottobre a Roma, da piazza della Repubblica a piazza San Giovanni in Laterano, "per tutelare – fanno sapere dal sindacato – gli oltre 98mila lavoratori e lavoratrici e gli oltre 63mila pensionati della provincia di Grosseto. Si tratta delle persone che più rischiano di subire quotidianamente gli effetti delle politiche economiche del Governo. I dati della Cgil nazionale fotografano un disastro sociale che colpisce direttamente migliaia di famiglie grossetane. Da un lato l’inflazione, dall’altro un carico fiscale opprimente su lavoratori e pensionati hanno fatto riemergere la questione del cosiddettodrenaggio fiscale, cioè l’aumento della tassazione dovuto all’inflazione in presenza di un’imposta progressiva non perfettamente indicizzata alla variazione dei prezzi".
"I numeri che emergono dalle analisi nazionali – conferma la segretaria nazionale di Cgil Grosseto, Monica Pagni – non sono astratti: riguardano concretamente i nostri lavoratori e pensionati che ogni giorno fanno i conti con un impoverimento sistematico". Nel triennio 2022-2024, l'inflazione cumulata del +16,4% ha causato un crollo (-9%) dei salari reali, mentre contemporaneamente lavoratori e pensionati hanno subito un drenaggio fiscale di 25 miliardi di euro a livello nazionale. Per fare un esempio concreto: un lavoratore con uno stipendio cresciuto da 27.794 euro del 2022 a 30.993 euro del 2024 ha subito un drenaggio fiscale di 1.382 euro, mentre un pensionato con trattamento passato da 16.900 a 19.255 euro ha perso 708 euro. "Il governo vuole farci credere che la riduzione dell'Irpef dal 35% al 33% sia un beneficio, ma è una presa in giro – aggiunge Monica Pagni –. Il 70% dei lavoratori che non arriva a 28.000 euro di reddito non vedrebbe alcun beneficio, mentre chi ha un reddito di 30.000 euro ne otterrebbe uno di appena 3 euro al mese. Nel frattempo, la flat tax per autonomi e professionisti crea scandalose disparità". I dati della Cgil: con 35.000 euro lordi, un lavoratore dipendente paga 6.898 euro di imposte, un pensionato 8.413 euro, mentre un autonomo in flat tax ne paga solo 4.095 euro. Con 85.000 euro lordi, un professionista in flat tax paga 7.000 euro contro i 19.000 euro che si pagherebbero con l'Irpef ordinaria. "E mentre si impoveriscono lavoratori e pensionati, il Governo destina risorse crescenti al riarmo: +23 miliardi aggiuntivi per il prossimo triennio, con la spesa per la difesa che salirà dai 45,2 miliardi del 2025 (2% del Pil) a 146,2 miliardi del 2035 (5% del Pil). È inaccettabile che mentre i grossetani fanno fatica ad arrivare a fine mese, si spendano miliardi per le armi invece che per sanità, scuola e servizi pubblici".
"Senza interventi immediati – aggiungono dalla Cgil – dal 2027 l'età per la pensione di vecchiaia salirà a 67 anni e 3 mesi, e dal 2029 a 67 anni e 5 mesi. Questo interessa tutte e tutti. Per la pensione anticipata si passerà a 43 anni e 3 mesi di contributi. Le anticipazioni pensionistiche sono già crollate: in provincia di Grosseto, ci risultano in progressiva diminuzione le domande accolte per Opzione Donna e quelle per Quota 103".
Quanto alla produttività – secondo i dati nazionali su 1.905 società riportati dal sindacato – "è aumentata del 35%. mentre il costo del lavoro solo del 16,3%. Nel pubblico è ancora peggio: produttività +69,1%, costo del lavoro +13,5%. Nel frattempo, il 79% degli utili è stato redistribuito agli azionisti tramite dividendi, il 91% nelle società partecipate pubbliche. Nel territorio grossetano i numeri demografici acuiscono le criticità: la popolazione è in costante decrescita e gli over 65 sono più del doppio degli under 14. Questo scenario demografico rende ancora più urgenti politiche di sostegno a lavoratori e pensionati.
"La manifestazione del 25 ottobre rappresenta un momento cruciale per rivendicare un'altra politica economica e sociale, necessaria all’Italia e soprattutto alla provincia di Grosseto – afferma Monica Pagni –. Non possiamo accettare che mentre aumentano povertà lavorativa, precarietà e diseguaglianze, si destinino risorse crescenti al riarmo, ignorando i bisogni di cittadine e cittadine sempre più in difficoltà. È ora di dire basta all'austerità che impoverisce il nostro territorio. Le priorità della Cgil per la Legge di bilancio 2026 includono: restituzione del drenaggio fiscale già subito da lavoratori e pensionati, rinnovo di tutti i contratti pubblici e privati per recuperare potere d'acquisto, introduzione del salario minimo legale e contrasto alla precarietà, piena rivalutazione delle pensioni e superamento della legge Fornero, investimenti massicci in sanità, istruzione e servizi pubblici, stop alla flat tax e lotta all'evasione fiscale, politiche industriali per contrastare delocalizzazioni e creare lavoro di qualità".
La Cgil di Grosseto ha organizzato il trasporto per Roma, con partenza nella mattinata del 25 ottobre da varie località della Maremma e dell’Amiata. Da Grosseto: parcheggio cinema via Canada, ore 10; da Follonica: viale Europa (Cgil), ore 09.30; da Orbetello: parcheggio ex New Line, ore 10.30; dall'Amiata: parcheggio Campo di Fiera (Piancastagnaio) alle ore 8, bivio di Pietralunga (Castell'Azzara) alle ore 8.30, distributore Ip in via Martiri della Niccioleta (Santa Fiora) alle ore 8.55, parco Donatori del sangue (Autostazione Arcidosso) alle ore 9.05, piazzale autobus (Paganico) alle ore 9.30. Per partecipare scrivere a ebucci@grosseto.tosc.cgil.it. "Invitiamo tutte le lavoratrici e i lavoratori, pensionate e pensionati, le giovani e i giovani, cittadine e cittadini del nostro territorio a partecipare a questa mobilitazione – conclude Monica Pagni –. È in gioco il futuro della nostra provincia e del nostro Paese".
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