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Il Comune promuove la gestione sostenibile della Posidonia oceanica

Da rifiuto a risorsa: protegge il litorale, rigenera le dune e riduce i costi

Carolina  Brugi

27 Agosto 2025, 11:51

Il Comune promuove la gestione sostenibile della Posidonia oceanica

Il Comune promuove la gestione sostenibile della Posidonia oceanica

La Posidonia spiaggiata, spesso considerata un problema da bagnanti e fruitori delle spiagge, un accumulo di rifiuti ed alghe che toglierebbe decoro alle coste, è in realtà una importante risorsa che svolge un ruolo cruciale nella tutela dell’ecosistema marino e nella protezione della costa dall’erosione.

Nelle “Buone pratiche per la gestione ecosostenibile degli accumuli di Posidonia oceanica e altre biomasse vegetali marine spiaggiate” pubblicate nel 2023, il SNPASistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente approfondisce il ruolo ecologico e quello geomorfologico delle biomasse vegetali spiaggiate, in particolare la banquette di Posidonia oceanica, e fornisce indicazioni per una gestione sostenibile di questi depositi, promuovendo la massima protezione e conservazione sulle spiagge.

«Anche se per la maggior parte dei cittadini è vista come rifiuto – spiega la sindaca Elena Nappi – per noi la Posidonia è una risorsa, che testimonia l’eccellente qualità del nostro mare e delle nostre spiagge. I resti di Posidonia trasportati nell’entroterra dai venti possono essere intrappolati tra le piante migliorando il contenuto di umidità della sabbia e favorendo l’accrescimento delle dune, inoltre le banquette spiaggiate possono svolgere anche un ruolo di difesa del litorale dall’erosione, fungendo da barriera contro l’energia delle onde. Per questo non rimuoviamo dalle nostre spiagge quelli che vengono definiti ammassi di alghe e rifiuti, anche perché le normative vigenti ci dicono che la modalità migliore di gestione, sia dal punto di vista ambientale che economico, è il mantenimento in loco».

Sia la Circolare del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (prot. 8838/2019) sia la Legge SalvaMare (legge 17 maggio 2022, n. 60) ribadiscono che “in linea generale i materiali spiaggiati vegetali sono considerati rifiuti qualora si manifesti la volontà di disfarsene, oppure sono considerati risorse qualora utilizzati a protezione degli arenili e dei suoi ecosistemi”. La rimozione e il trattamento come rifiuto non solo compromette l’integrità dell’habitat costiero, ma risulta anche economicamente molto onerosa. Pertanto il mantenimento in loco delle banquette è ritenuta la migliore forma di gestione, soprattutto nelle spiagge in forte stato di regressione.

Il Comune, da anni, porta avanti il progetto di “rinaturalizzazione delle dune”, interrando al piede della duna o in punti strategici della spiaggia materiali lignei e alghe accumulati durante l’inverno, evitando costosi smaltimenti e preservando la sabbia.

In occasione del Bioeconomy Day, lo scorso maggio, il Comune ha presentato a Punta Ala un progetto pilota per la valorizzazione della Posidonia oceanica depositata naturalmente sulle spiagge, sottolineando le potenzialità sostenibili della sua gestione e sensibilizzando cittadini e autorità politiche sull’importanza di questo bene prezioso, spesso percepito come rifiuto.

«La scelta di lasciare in loco gli accumuli di Posidonia che compaiono sulle nostre spiagge – conclude la sindaca Nappi – è dettata proprio dal rispetto della normativa. Comprendiamo le perplessità dei bagnanti, ma ribadiamo fermamente che la modalità migliore di gestione della Posidonia oceanica spiaggiata, sia dal punto di vista ambientale che economico, è proprio il mantenimento in loco di questa risorsa così importante per la tutela dell’ecosistema marino. Come amministrazione ci impegneremo a sensibilizzare i fruitori delle nostre spiagge sull’importanza e il ruolo che questi spiaggiamenti hanno per il territorio, anche nell’ottica di perseguire sempre di più un modello di “spiagge ecologiche”».

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