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La storia si racconta sedendosi: le nuove panchine d’autore trasformano il borgo in un museo a cielo aperto

Le installazioni artistiche celebrano la memoria, il paesaggio e l'identità collettiva

Carolina  Brugi

06 Agosto 2025, 11:35

Nuove panchine a Capalbio

Nuove panchine a Capalbio

Un progetto che unisce design, arte e memoria collettiva sta trasformando uno dei borghi più belli d’Italia in un vero e proprio museo all’aperto. Oltre dieci panchine artistiche, realizzate da professionisti e artisti locali, stanno prendendo posto tra i vicoli del centro storico per raccontare episodi, volti e suggestioni che hanno segnato l’identità del luogo.

L’iniziativa nasce da un’idea di Silvia Franci, progettista e designer di Arredamenti Franci Capalbio, con la collaborazione dell’artista Barbara Salani, dell’amministrazione comunale e di altri professionisti e artisti del territorio. Ogni panchina diventa un’opera narrativa, visiva e culturale.

«Siamo molto felici – commenta il sindaco Gianfranco Chelini – di proseguire un’iniziativa che valorizza il nostro borgo. Come amministrazione abbiamo lavorato molto per recuperare e riqualificare il centro storico, favorendo la nascita del Ccn, organizzando molti appuntamenti della stagione culturale all’interno e in prossimità delle Mura, promosso la riqualificazione degli spazi, da ultimo il rinnovo degli infissi di Palazzo Collacchioni, e il bando per la concessione di contributi a fondo perduto per l’apertura di nuove attività commerciali e artigianali. Il ritorno di ‘Ri.Centro’ è un altro passo in avanti, un altro elemento che accresce la bellezza e l’attrattività dell’area, rafforzando il titolo di Capalbio come uno dei ‘Borghi più belli d’Italia’».

In questi giorni sono in fase di installazione le prime opere. La panchina “Com’era”, situata in prossimità dell’arco d’ingresso al centro storico, poco prima di Porta Senese, raffigura tre immagini di Capalbio dell’inizio del ‘900. Le panchine intitolate “Due chiacchiere” ricordano le donne che un tempo si ritrovavano nei vicoli a lavorare a maglia o all’uncinetto, e sono state realizzate da Maria Pia Torracchi in collaborazione con Carla Lorenzoni Masotti. Torracchi è anche l’autrice della panchina con lo schienale fatto all’uncinetto.

Un’altra panchina, intitolata “Dedicata a te”, è pensata per rendere omaggio agli artisti, poeti e musicisti che si sono ispirati al paesaggio capalbiese per realizzare le proprie opere: tra questi, Giacomo Puccini, che ambientò a Capalbio “Il Tabarro”, e Gabriele D’Annunzio. È stata posizionata lungo le Mura basse.

“La panchina Torri alla Torre”, invece, si ispira all’omonima mostra collettiva organizzata da Silvia Franci e Daniela Bellincampi nel 2016, e si trova all’ingresso di Palazzo Collacchioni. Vicino a Porta della Porticina, infine, trova posto “La panca a bestia”, che aggiunge un tocco giocoso all’itinerario urbano.

Nei prossimi mesi verranno aggiunte altre installazioni, andando a completare un percorso che invita residenti e visitatori a scoprire – o riscoprire – la storia di un borgo attraverso l’arte e il racconto. Sedersi su una panchina, da semplice gesto quotidiano, diventa così un modo per entrare in contatto con la memoria viva del territorio.

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