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Sanità

Medici di base, svolta in Toscana: più professionisti e liste di attesa più brevi. Ecco cosa cambia

I punti principali dell'accordo e la soddisfazione del governatore Giani

Giovanni Ramiri

01 Agosto 2025, 17:55

Medici di base, svolta in Toscana: più professionisti e liste di attesa più brevi. Ecco cosa cambia

Pazienti in fila per le visite mediche

Una svolta verso un modello di medicina di prossimità proattiva, integrata e multidisciplinare. È un ulteriore passo avanti verso una nuova assistenza sanitaria territoriale, che sarà pienamente realizzata quando, entro metà del prossimo anno, tutte le Case di comunità finanziate con le risorse del Pnrr saranno completate.

Il presidente Eugenio Giani e l’assessore al diritto alla salute Simone Bezzini hanno presentato oggi il nuovo accordo integrativo regionale per i medici di medicina generale, che sarà approvato dalla giunta la prossima settimana. A distanza di dodici anni dall’ultima intesa, questo provvedimento permetterà di rinnovare e rafforzare l’assetto dell’assistenza territoriale, in coerenza con il Decreto Ministeriale 77 del 2022 e la delibera regionale 1508, che riorganizza i servizi sanitari territoriali in Toscana.

Il governatore Eugenio Giani

 

In via sperimentale, in attesa di un accordo nazionale, i medici di famiglia opereranno anche all’interno delle Case di comunità, con una presenza continuativa, giorno e notte, nelle sedi hub. Inoltre, l’accordo ridisegna le Aft (Aggregazioni funzionali territoriali), che saranno sempre più aderenti agli ambiti territoriali. Sono previsti incentivi per l’assunzione di personale infermieristico e di segreteria, e dovrà essere garantita una continuità assistenziale sette giorni su sette.

L’obiettivo è garantire standard qualitativi omogenei in tutta la Toscana, intervenendo in particolare nelle aree interne, periferiche, montane e insulari più carenti di medici. Il coinvolgimento volontario dei medici di famiglia nella diagnostica di primo livello contribuirà a ridurre le liste di attesa.

“E’ una vera soddisfazione – commenta il presidente Giani – aver raggiunto in Toscana, attraverso il nostro lavoro e grazie alla collaborazione e all'intesa con i medici famiglia, il primo accordo in Italia a definire tutto ciò che è previsto dal DM 77 rispetto all’organizzazione della sanità territoriale del futuro. E’ un accordo che ha significato nazionale perché tramite questa intesa riusciremo a popolare di personale sanitario le case e gli ospedali di comunità, dunque ad attuare davvero il nuovo modello della sanità territoriale. Nei giorni scorsi ho partecipato all’inaugurazione di varie Case di comunità, in zone diverse della Toscana, ma la vera rivoluzione avverrà nel momento in cui i medici di famiglia, associati, avranno in esse il loro ambulatorio”.

“È evidente – aggiunge Giani – che le Case di comunità diventeranno un punto di riferimento sanitario ulteriore per i cittadini, che troveranno risposte continue e permanenti per i propri bisogni di salute”.

“Quello che abbiamo presentato oggi è molto di più di un semplice accordo sindacale: è la definizione di una parte fondamentale del nuovo modello di assistenza territoriale. In Toscana i medici di famiglia saranno protagonisti nello sviluppo delle Case di Comunità e degli Ospedali di Comunità e, grazie a un’organizzazione in rete, garantiranno il presidio sanitario anche nei piccoli centri delle aree interne e periferiche della regione – commenta l’assessore Bezzini, che sottolinea – Si tratta di un accordo che introduce innovazioni uniche nel panorama nazionale, confermando la capacità della Toscana di sperimentare e costruire modelli organizzativi territoriali all’avanguardia. Di grande rilievo, inoltre, sono i passaggi dedicati al contributo della medicina generale al contenimento dei tempi di attesa e alla promozione dell’appropriatezza prescrittiva, due elementi decisivi per migliorare la presa in carico delle persone”.

Soddisfazione anche per il direttore della direzione a welfare e sanità della Regione, Federico Gelli, che esprime:

“Un grande ringraziamento per il lavoro fatto dagli uffici della Direzione in collaborazione con le Asl, perché con l’accordo si avvia un nuovo modello sperimentale ed innovativo che si candida a diventare un riferimento a livello nazionale”.

“Questa è una giornata importante – spiega Niccolò Biancalani, segretario regionale della FIMMG, Federazione Italiana Medici di Medicina Generale – perché finalmente dopo 12 anni abbiamo sottoscritto l'accordo integrativo per la Medicina Generale. E’ veramente la base per la partenza della riforma del Servizio Sanitario Territoriale. Adesso tutti i medici potranno associarsi tra di loro e mettere in rete le associazioni così da garantire una copertura capillare ed uniforme del territorio, andando anche a popolare le case di comunità Hub e Spoke che saranno fondamentali per il riordino del servizio e dove tutti i cittadini potranno trovare una risposta sanitaria sul territorio. I medici saranno, inoltre, tutti connessi e così potranno fornire risposte migliori al paziente, anche perché qualsiasi medico potrà richiedere l'aiuto di personale di segreteria o personale infermieristico per soddisfare i sempre nuovi e maggiori bisogni di salute dei cittadini”.

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I punti principali dell’accordo

  • Riconoscimento pieno del ruolo del medico di famiglia nella rete territoriale, con articolazione su base oraria e a ciclo di scelta.

  • Riorganizzazione delle Aft entro dicembre 2025, per una distribuzione più equa e rispondente al fabbisogno locale.

  • Le Case di comunità come snodo centrale dell’assistenza, con valorizzazione del progetto assistenziale individuale (Pai) e della stratificazione della popolazione.

  • Incentivi economici legati all’appropriatezza prescrittiva, con fondi premianti per comportamenti virtuosi.

  • Unica forma associativa per le Aft, con obblighi di collaborazione, accesso condiviso ai dati e continuità assistenziale sette giorni su sette.

  • Sviluppo della rete informatica regionale per raggiungere interoperabilità entro il 2026, garantendo così continuità e sicurezza delle cure.

  • Indennità dedicate per referenti delle Aft, coordinatori dell’attività oraria, collaboratori di studio e infermieri di comunità.

L’accordo nasce da un confronto costruttivo tra Regione Toscana, aziende sanitarie e sindacati della medicina generale, con l’obiettivo di superare la frammentazione dell’offerta e promuovere modelli organizzativi innovativi, sostenibili e orientati alla qualità.

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