Venerdì 26 Settembre 2025

QUOTIDIANO DI INFORMAZIONE INDIPENDENTE

DIRETTORE
SERGIO CASAGRANDE

×
NEWSLETTER Iscriviti ora

TASSE

"Incubo Tari per le imprese: ormai pesa sui conti quasi quanto l'affitto": tutte le cifre

Confesercenti ha organizzato un incontro a Palazzo Aldobrandeschi con i Comuni e le associazioni

Roberto Bata

25 Luglio 2025, 19:15

"Incubo Tari per le imprese: ormai pesa sui conti quasi quanto l'affitto": tutte le cifre

Andrea Biondi, Alessandra Biondi, Francesco Limatola

Comuni, Provincia, associazioni di categoria rappresentative della micro e piccola impresa. Tutti riuniti – per iniziativa di Confesercenti – per affrontare il tema Tari. Ormai un incubo per tante attività economiche, tanto da arrivare a incidere sui conti quanto le spese per l'affitto.

"Abbiamo deciso di fare il punto su una spesa che incide sulle famiglie e sulle imprese e spesso è vista come poco proporzionata rispetto al servizio – ha dichiarato il presidente della Provincia, Francesco Limatola – confidando che questa non sia un'occasione tantum ma il primo di una serie di incontri con la rete della rappresentanza delle imprese del territorio. Siamo in un periodo storico molto differente da quando i Comuni gestivano questa tassa da soli. Dell'Ato fanno parte 104 Comuni diversi come esigenze gli uni dagli altri. È un territorio molto vasto e la nostra provincia è la più estesa, inoltre da un punto di vista tariffario siamo in un quadro nazionale regolato e definito da Arera; dunque, i margini di manovra dei comuni sono meno incisivi di un tempo".

"La Tari negli ultimi anni è raddoppiata – afferma Andrea Biondi, direttore provinciale Confesercenti – per questo chiediamo di intervenire a sostegno delle micro e piccole imprese. Una parte delle attività insiste in territori economicamente svantaggiati, poco antropizzati, e con una debole presenza turistica, e il costo della Tari è molto importante. Un bar, una pizzeria a taglio, paga, di Tari, 10 euro al giorno appena apre la saracinesca, a fronte di 20 euro quotidianamente spesi per il costo dell’affitto del fondo: questo rende l'idea di come questa spesa incida direttamente sui ricavi".  


Proprio Confesercenti, nelle scorse settimane, aveva avviato la campagna "Chiuso per Tari", proprio per sottolineare il disagio di tutte quelle attività che rischiano la chiusura a causa anche dei costi per lo smaltimento dei rifiuti.  

"La Tari è spalmata soprattutto sulle attività produttive – afferma Massimiliano Mei, vicepresidente provinciale Confesercenti e promotore della campagna dell’associazione – quindi più chiudono e più ricadrà sui cittadini. Gli agriturismi con ristorazione arrivano a sostenere un costo di 8mila euro all'anno e magari stanno aperti 4 mesi. Una piccola pizzeria a taglio in un Comune dell’entroterra paga 3mila euro all'anno, divenendo il costo principale dopo i costi immobiliari ed energetici. Anche se la Tari non dipende direttamente dai sindaci, devono aiutarci, facendosi tramite con la Regione e la regione con il Governo per trovare soluzioni alternative".
Andrea Biondi ha poi affrontato il tema delle seconde case: "Un appartamento destinato all’affitto turistico breve durante le settimane estive, essendo considerato utenza domestica arriverà ad avere un costo Tari del 3% rispetto alla propria rendita immobiliare, a differenza di una albergo di media fascia senza ristorazione, che affronta un costo tari di circa il 5% dei propri ricavi nella migliore delle ipotesi, ovvero una piena occupazione nei 90 giorni prettamente estivi da metà giugno a metà settembre, ipotesi difficile su buona parte della costa, figuriamoci nell’entroterra".

Il sindaco di Civitella Paganico, Alessandra Biondi in qualità di presidente Ato rifiuti Toscana sud est, ha sottolineato come "a volte la scelta di aumentare la Tari sia collegata all'esigenza di avere servizi come lo spazzamento o il lavaggio dei cassonetti, o ancora una maggior frequenza di passaggi nei periodi in cui c'è più afflusso turistico. Insomma, per dare risposte alle comunità. Siamo dentro ad un percorso di riorganizzazione del servizio finalizzata al recupero del 60% dei materiali, percorso che ha previsto la sostituzione del parco dei cassonetti e del sistema di raccolta così da raggiungere all’applicazione della tariffazione puntuale. Siamo consapevoli che al momento non è un sistema equo: si basa sul nucleo familiare e sui metri quadri. In futuro ci saranno dei costi fissi e una parte variabile calcolata sulla produzione effettiva di rifiuti conferiti al sistema di raccolta".

All'incontro sono intervenuti l'assessore Simona Rusconi per il Comune di Grosseto, il sindaco di Scansano Maria Bice Ginesi, l'assessore di Manciano Daniela Vignali, il sindaco di Castiglione della Pescaia Elena Nappi, il sindaco di Scarlino Francesca Travison, Danilo Baietti vicesindaco del comune di Follonica, Stefania Ulivieri sindaco di Gavorrano, il vicesindaco di Santa Fiora Francesco Biondi, Luciano Monaci sindaco di Cinigiano, Emiliano Rabazzi assessore di Roccastrada; mentre in rappresentanza del tessuto produttivo hanno partecipato il direttore di Cna Annarita Bramerini, Enrico Rabazzi direttore di Cia Grosseto, insieme con Alessia Stella referente Turismo Verde della Cia, Mauro Ciani direttore di Confartigianato, Marco Luti di Coldiretti.
Newsletter Iscriviti ora
Riceverai gratuitamente via email le nostre ultime notizie per rimanere sempre aggiornato

*Iscrivendoti alla newsletter dichiari di aver letto e accettato le nostre Privacy Policy

Aggiorna le preferenze sui cookie