L'approfondimento
Tik Tok sempre più fenomeno sociale
“Se ti comporta così, è gaslighting.”
“Questo è un chiaro segno di ansia sociale.”
“Il trauma si trasmette anche a livello generazionale.”
Frasi come queste — un tempo relegate agli studi degli psicologi — oggi rimbalzano su milioni di schermi grazie a brevi video da 30 o 60 secondi. TikTok è diventato il nuovo ambulatorio digitale della Generazione Z (e non solo). Ma cosa c’è dietro questo fenomeno?
Secondo un report 2025 di Sensor Tower:
L’hashtag #MentalHealth ha superato i 50 miliardi di visualizzazioni;
I creator con qualifica professionale (psicologi, psicoterapeuti, coach) sono aumentati del 300% negli ultimi due anni;
Video come “5 segnali che soffri di ansia senza saperlo” generano milioni di like e commenti.
Professionisti con uno stile comunicativo diretto, empatico e visivo. Tra i più seguiti:
@DrSaraMind: psicoterapeuta sistemica che usa gli sketch per spiegare i meccanismi relazionali.
@PsicoAlex: creator maschile che smonta cliché sulla mascolinità tossica.
@MentalCoachFabio: approccio più motivazionale, vicino al self-help.
Molti offrono consulenze online, podcast, ebook gratuiti o corsi, creando un vero ecosistema.
Molti esperti lanciano un monito: “La psicoeducazione non può sostituire la psicoterapia.”
La preoccupazione principale riguarda:
Supersemplificazione di concetti complessi;
Auto-diagnosi pericolose;
Dipendenza da contenuti invece che reale elaborazione.
Il CNOP (Consiglio Nazionale Ordine Psicologi) ha già aperto un tavolo per definire linee guida etiche per la comunicazione professionale online.
Nonostante le criticità, c’è un fatto innegabile: i social stanno normalizzando il discorso sulla salute mentale.
I giovani usano TikTok per cercare parole, esempi e storie in cui riconoscersi. Parlare di ansia, trauma o insicurezze non è più un tabù.
E questo, dicono gli esperti, può essere il primo passo verso la richiesta di aiuto reale.
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