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Nei cieli

Centro radar di Milano in tilt, il bilancio del caos nei cieli per colpa di un guasto Tim: 320 voli coinvolti, 78 cancellati e 56 dirottati. Enac apre un'indagine

Il Nord-Ovest del paese, cuore del traffico aereo nazionale ed europeo, si è ritrovato improvvisamente paralizzato,

Giovanni Ramiri

29 Giugno 2025, 15:43

Centro radar di Milano in tilt, il bilancio del caos nei cieli per colpa di un guasto Tim: 320 voli coinvolti, 78 cancellati e 56 dirottati. Enac apre un'indagine

Un volo in atterraggio a Orio al Serio, tra gli scali coinvolti

Ieri sera, 28 giugno 2025, un guasto al sistema radar di Milano ha provocato il blocco totale del traffico aereo nel Nord-Ovest d’Italia per circa due ore. Il problema, originato da un’interruzione della rete dati fornita da TIM, ha mandato in tilt il collegamento tra i radar e le torri di controllo dell’ENAV, impedendo la gestione sicura dei voli. Aerei già in volo sono stati dirottati, mentre quelli in partenza sono rimasti fermi a terra.

La conseguenza immediata è stata il blocco di circa 320 voli, tra ritardi, cancellazioni e dirottamenti, con ripercussioni su migliaia di passeggeri rimasti bloccati negli aeroporti di Milano Linate, Malpensa, Bergamo, Torino e Genova. L’emergenza è durata circa due ore, dalle 20:20 alle 22:20, finché è stato attivato un sistema di backup che ha permesso la ripresa progressiva del traffico. La normalità è tornata solo in tarda serata.

Enav ha confermato che il guasto non è dipeso dai propri sistemi interni ma da un’interruzione nella rete esterna. L’Enac ha aperto un’indagine per accertare le responsabilità e valutare le misure da adottare per evitare che una situazione simile possa ripetersi. I passeggeri interessati, nel frattempo, si stanno muovendo per ottenere rimborsi e riprotezioni sui voli successivi.

Nonostante il grave disservizio, la gestione dell’emergenza ha evitato incidenti e ha permesso un graduale ritorno alla normalità, ma resta aperto il dibattito sulla fragilità delle infrastrutture digitali su cui si basa la sicurezza del volo.

A distanza di ore, si delinea con maggiore precisione la mappa del caos: secondo quanto ricostruito dalla pagina Facebook “Vola Bologna”, sono stati 78 i voli cancellati dagli aeroporti di Malpensa, Bergamo, Linate, Verona, Torino e Genova. A questi si aggiungono 56 dirottamenti verso scali alternativi. I numeri reali dei ritardi restano incalcolabili, ma si parla di centinaia di collegamenti posticipati, con ritardi anche superiori alle tre ore.

I voli deviati hanno interessato numerosi scali italiani ed europei. Venezia e Bologna sono stati i principali aeroporti di destinazione con 10 voli accolti ciascuno. Seguono Roma Fiumicino e Pisa (7 voli), Marsiglia e Nizza (4), Lione e Barcellona (3), Rimini, Olbia e Trieste (2 a testa), infine Memmingen e Ginevra (1 volo ciascuno). Bologna, in particolare, ha dovuto gestire l’arrivo simultaneo di aerei non previsti, con ripercussioni anche sui collegamenti ordinari e sulla logistica a terra.

La distribuzione dei voli dirottati dimostra quanto sia fragile l’interconnessione del sistema aeroportuale italiano e quanto rapidamente un malfunzionamento possa trasformarsi in una crisi diffusa. Il Nord-Ovest del paese, cuore del traffico aereo nazionale ed europeo, si è ritrovato improvvisamente paralizzato, costringendo le compagnie a gestire l’emergenza senza preavviso e i passeggeri a fare i conti con disagi pesanti, spesso senza informazioni né assistenza immediata.

Alla luce di quanto accaduto, le domande su prevenzione e resilienza delle infrastrutture radar e delle reti dati diventano inevitabili. Se un singolo guasto tecnico può compromettere l’intero traffico di una vasta area geografica, occorre ripensare i meccanismi di ridondanza e intervento. Le indagini aperte diranno se l’incidente di ieri sarà ricordato come un caso isolato o un campanello d’allarme da non ignorare.

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