Nei cieli
Un aeromobile della compagnia United
Un volo United Airlines diretto a Chicago, volo UA12, è stato costretto a un improvviso e raro abortito decollo ad alta velocità all’aeroporto di Zurigo nella mattinata del 24 giugno 2025, lasciando passeggeri e personale a terra in attesa di riprotezione e causando disagi significativi alle operazioni aeroportuali.
Il Boeing 767-300, con registrazione N684UA e a bordo di 142 persone, stava accelerando sulla pista 16 quando l’equipaggio ha deciso di interrompere la corsa al decollo a circa 145 nodi (circa 264 km/h), una velocità superiore al cosiddetto V1, il punto critico dopo il quale solitamente non si dovrebbe più abortire il decollo. Questa decisione, insolita e rischiosa, ha fatto scattare immediatamente un vasto dispiegamento di emergenza. L’aereo si è fermato poco dopo l’incrocio con la pista 28, con diversi pneumatici scoppiati a causa della frenata violenta.
Inizialmente, i piloti avevano comunicato alla torre di controllo di poter spostare l’aeromobile in un’area sicura per completare le procedure di controllo, ma la torre ha ordinato di mantenere la posizione perché i soccorsi erano già in arrivo. L’evacuazione dei passeggeri è avvenuta in sicurezza tramite scale mobili portate direttamente sulla pista, senza che si registrassero feriti. L’aereo è rimasto bloccato sulla pista per quasi quattro ore prima di essere rimorchiato in un’area remota, causando la chiusura temporanea della pista 16 e la deviazione dei decolli verso la pista 32, con conseguenti ritardi per i voli in partenza da Zurigo.
United Airlines ha confermato che la causa dell’aborto del decollo è stata un “problema tecnico” non meglio specificato, ma non ha fornito ulteriori dettagli. Fonti vicine all’indagine indicano che l’equipaggio inizialmente non aveva rilevato anomalie significative nei sistemi, ma ha poi seguito le indicazioni della torre per fermarsi e prepararsi all’evacuazione. Incidenti di questa natura, con un rifiuto del decollo a velocità così elevate, sono estremamente rari e rappresentano meno del 2% di tutti i casi di aborti di decollo, generalmente riservati a situazioni di emergenza particolarmente critiche.
L’evento ha inevitabilmente lasciato i passeggeri in difficoltà, costretti a cercare nuove soluzioni di viaggio per raggiungere la destinazione finale a Chicago. Le autorità aeroportuali e la compagnia aerea si sono attivate per riprogrammare i voli e assistere i viaggiatori colpiti.
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