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Maremma

Il Monte Amiata e il tesoro tossico: il post virale che racconta il mercurio nascosto sotto i nostri piedi

Il profilo social “Quel che non sapevi” torna a parlare della Maremma, svelando il lato oscuro del Monte Amiata: gocce di metallo vivo, ricchezza e veleno sotto forma di mercurio

Carolina  Brugi

25 Giugno 2025, 08:25

Monte Amiata

Monte Amiata

Immaginate di camminare su una montagna sapendo che sotto la superficie, da millenni, la roccia nasconde qualcosa di vivo. Non oro, non pietre preziose. Ma gocce di metallo liquido, lucente e letale.

È questa l’immagine che ha acceso la curiosità degli utenti sui social: il post della pagina Quel che non sapevi — celebre per svelare lati nascosti e sorprendenti dell'Italia e della Maremma — ha riportato l’attenzione su uno dei luoghi più affascinanti e controversi della Toscana: il Monte Amiata.

Una montagna oggi amata per i suoi sentieri e i suoi borghi termali, ma che per decenni è stata al centro di un’economia fatta di miniere, fumi e metallo. Perché l’Amiata custodiva un segreto prezioso e pericoloso: il mercurio. Un metallo affascinante, già liquido a temperatura ambiente, che nei secoli ha alimentato leggende, superstizioni e fortune industriali.

Ma, come ricorda il post, non si trovava così, in forma pura. Il vero tesoro era il cinabro, una roccia dal colore rosso acceso. Attraverso un processo complesso e ad alte temperature, era da lì che si ricavava il mercurio, facendo del Monte Amiata uno dei più importanti poli estrattivi del mondo, secondo solo a poche realtà internazionali.

Il post della pagina "Quel che non sapevi"

Questa attività ha segnato profondamente il paesaggio e la vita delle comunità locali, in particolare ad Abbadia San Salvatore, cuore pulsante delle miniere. Ma il prezzo da pagare è stato alto: il mercurio, oggi classificato tra le sostanze più tossiche al mondo, ha lasciato un’eredità ambientale ancora oggetto di studio. L’estrazione ha portato sviluppo, lavoro e modernizzazione, ma anche ferite al territorio, in un equilibrio instabile tra progresso e contaminazione.

Non tutti i tesori brillano d’innocenza”, scrive Quel che non sapevi. Una frase che racchiude perfettamente il senso di questa storia: affascinante, ambigua, profondamente umana.

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