GROSSETO
In provincia di Grosseto cresce la richiesta di assistenza psicologica tra gli adulti, sempre più spesso alle prese con ansia, difficoltà relazionali e sintomi depressivi. È quanto emerge dall’ ultima indagine elaborata dall’Ordine degli psicologi, in collaborazione con il laboratorio di Psicometria del dipartimento Neurofarba dell'Università di Firenze. L’indagine è stata svolta su un campione di 644 professionisti di tutta la regione, intervistati in relazione al periodo compreso tra marzo 2023 e marzo 2024. I riscontri che emergono da Grosseto si collocano peraltro in linea con il dato regionale.
Secondo i dati raccolti tra i professionisti che lavorano in provincia di Grosseto, sono quindi gli adulti la categoria all’interno della quale la richiesta di assistenza è cresciuta maggiormente (lo dichiara il 79% dei professionisti intervistati). I problemi principali che affliggono questa fascia d’età risultano essere i sintomi ansiosi (riscontrati dall’82% dei professionisti), i problemi relazionali (dal 69%) e i sintomi depressivi (dal 67%). Per quanto riguarda i minori: il 50% degli psicologi intervistati che si occupa di questa fascia d’età, dichiara che la richiesta è cresciuta, evidenziando nell’ansia (il 75% dei professionisti) e nelle difficoltà relazionali con i genitori (il 67%) i problemi principali. L’aumento della richiesta è stato riscontrato, in misura minore, anche per adolescenti (lo dichiara il 42% degli intervistati) e giovani adulti (il 41%). Per i primi preoccupano maggiormente i sintomi depressivi (riscontrati dal 91% dei professionisti), per i secondi quelli ansiosi (dal 88%).
Particolare attenzione è rivolta alle nuove dipendenze, in primis quelle digitali: tra gli adolescenti si rilevano l’uso eccessivo di internet e dei videogiochi (entrambi segnalati dal 46% dei professionisti), mentre tra i giovani adulti l’uso eccessivo di internet è rilevato dal 38% dei professionisti ed il 13% riporta l’uso dei videogiochi. Nella fascia adulta, emergono maggiormente dipendenze da tabacco (rilevata dal 33% dei professionisti) e alcol (dal 27%).
Desta preoccupazione anche l’uso di psicofarmaci. L’uso abituale è riscontrato maggiormente tra gli anziani (lo dichiara il 75% dei professionisti che segue questa fascia d’età), seguiti dagli adulti (il 58%) e dai giovani adulti (il 47%). I più utilizzati sono i farmaci stabilizzatori dell’umore e gli antidepressivi.
I disturbi del comportamento alimentare sono un’altra area critica: vengono segnalati principalmente negli adolescenti (lo dichiara il 92% dei professionisti che segue questa fascia d’età) e tra i giovani adulti (segnalati dal 53% dei professionisti). Nei soggetti più giovani, anoressia e bulimia appaiono come le problematiche più diffuse.
“A differenza di altre città - dichiara Maria Antonietta Gulino, presidente dell’Ordine degli psicologi della Toscana – dove a risultare in maggiore affanno sono le fasce più giovani della popolazione, in provincia di Grosseto la situazione di maggiore disagio è quella vissuta dagli adulti. Questo non esclude problematiche, anche rilevanti, specialmente tra gli adolescenti e i giovani adulti. Il dato che emerge ci fa apprezzare una volta di più come sia ampia la questione del disagio psicologico, e quanto lavoro ci sia ancora da fare, ad ogni livello, per fronteggiarlo in modo sempre più efficace”.
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