Maremma
I rifiuti della spiaggia di Macchiatonda
Una giornata limpida, il profumo salmastro che arriva dal mare e il suono ritmico delle onde che si infrangono sulla riva. Sarebbe lo scenario perfetto per chi sceglie di trascorrere qualche ora di pace nella natura selvaggia della spiaggia di Macchiatonda, angolo prezioso e tutelato della costa capalbiese. Ma a rovinare l’incanto, in questi giorni di ponte festivo, è una presenza ingombrante e sempre più evidente: i rifiuti.
Un’immagine pubblicata su un gruppo social locale mostra la situazione con disarmante chiarezza: un cestino colmo fino all’orlo, circondato da sacchetti sparsi, bottiglie, imballaggi, resti di picnic lasciati sotto il sole cocente. Il contenitore, in legno intrecciato e pensato per armonizzarsi con l’ambiente, sembra sopraffatto da un’ondata di incuria. La passerella in legno, che guida i bagnanti tra le dune, diventa una via crucis tra cumuli di spazzatura.
L’autore dello scatto, un cittadino anonimo, commenta con amara ironia: “Questa è la situazione dei rifiuti sulla spiaggia di Macchiatonda stamani a metà di un lungo weekend… dove finirà la spazzatura di oggi e domani 2 giugno?”
Macchiatonda è molto più di una spiaggia. È parte integrante della Riserva Naturale della Maremma, un ecosistema delicatissimo, habitat di specie rare, rifugio per chi cerca un contatto autentico con la natura. Tuttavia, davanti all’aumento dei visitatori nei giorni festivi, la spiaggia sembra non avere difese.
Le immagini raccontano di una gestione dei rifiuti insufficiente, con contenitori troppo piccoli o raramente svuotati. E mentre il turismo cresce, cresce anche il rischio che la bellezza incontaminata si trasformi in un paesaggio degradato.
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