Grosseto
Le mura medicee di Grosseto invase dai capperi
“Sapete mica quando inizia la colta dei capperi?”: una frase apparentemente innocua, postata sui social con un paio di foto, si è trasformata in una stilettata ironica che ha colpito nel segno. Le immagini mostrano le storiche mura medicee di Grosseto invase da una fitta vegetazione, tra cui spiccano rigogliosi cespugli di capperi: uno spettacolo tanto pittoresco quanto preoccupante.
Non è la prima volta che la natura si riprende gli spazi lasciati all’incuria, ma questa volta il sarcasmo ha scosso il web. “Capperi” non solo come pianta, ma come esclamazione. E quella domanda pungente, volutamente provocatoria, ha centrato il cuore del problema: l’abbandono progressivo di uno dei simboli storici della città.
Tra i commenti c’è chi ride, chi si indigna, chi rilancia con rabbia: "I muri stanno diventando una giungla verticale”, scrive qualcuno. E in effetti la sensazione è quella di una lenta resa, dove la vegetazione non è più elemento decorativo, ma segno visibile di trascuratezza.
I capperi che occupano le mura medicee di Grosseto
Il cappero – pianta resistente, affascinante, ma invasiva – è solo la punta dell’iceberg. Dove attecchisce facilmente, è perché trova fessure, umidità, crepe: segnali inequivocabili di una struttura che ha bisogno di attenzione, non solo ammirazione.
In molti si chiedono quanto tempo ancora si potrà ignorare questo degrado silenzioso. Le mura, orgoglio cittadino e patrimonio storico, meritano molto più di una battuta amara sui social. Meriterebbero interventi concreti, manutenzione costante, rispetto.
Il sarcasmo, questa volta, ha fatto da sveglia. E Grosseto, forse, non può più permettersi di girarsi dall’altra parte.
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