SCARLINO
La ciminiera Venator listata a lutto
Ci saranno anche i sindacalisti Cisl all'incontro convocato al ministero dell'Industria lunedì 12 maggio: sul tavolo, la vertenza Venator.
“Venator – dichiara il segretario generale di Cisl Grosseto, Simone Gobbi – non è solo un impianto industriale. È memoria, è identità, è lavoro che ha generato dignità per centinaia di famiglie del nostro territorio. Dentro ci sono vite, sacrifici, speranze. E non possiamo accettare che tutto questo venga cancellato nel silenzio o nell’indifferenza. La realtà che viviamo oggi è dura: lo stabilimento è fermo da un anno e mezzo, e la proprietà non ha ancora avuto il coraggio di dire chiaramente quale sarà il suo futuro. Non possiamo accettare che interi territori vengano abbandonati e che le logiche del mercato prevalgano sulla responsabilità sociale. Proprio per capire le reali intenzioni della multinazionale, anche noi saremo presente all’incontro in programma il 12 maggio prossimo al ministero delle Imprese del Made in Italy, con i rappresentanti dell’azienda, in cui si attendono importanti risposte. Come per Venator saremo presenti in tutti i luoghi dove la dignità e la certezza del lavoro rischino di venire meno. Saremo presenti per chiedere giustizia sociale, lavoro stabile, sviluppo e crescita per questa terra che ha tanto, ancora, da dare”.
Proprio per essere presente all'assemblea dei lavoratori di Venator, mercoledì 30 aprile, Gobbi non ha partecipato alle celebrazioni del 75esimo anniversario della fondazione della Cisl, lo stesso giorno a Roma. Primo maggio, invece, alla Fonderia Leopolda di Follonica con le altre organizzazioni sindacali e i cittadini. “Sapere che questa ricorrenza è ancora così sentita è importante – commenta ancora Gobbi – perché significa che è ancora vivo quello spirito di unità, di desiderio di confronto e, se vogliamo, anche di battaglia civile, che rende la Festa dei lavoratori importante per continuare a parlare della dignità del lavoro. Il Primo Maggio è il giorno in cui ricordiamo chi ha lottato, spesso a costo della propria vita, per affermare il valore di ogni persona che, attraverso il proprio lavoro, costruisce il futuro di una comunità. E oggi, questa data ha valore per rinnovare un impegno e ribadire a voce alta che il lavoro deve essere sicuro, dignitoso, giusto. Non possiamo celebrare il lavoro se, ogni giorno, tre persone in Italia muoiono mentre lavorano: nel 2025 il prezzo del pane non può essere ancora pagato con il sangue”.
“Nel 2024, in Italia – ricorda Gobbi – si sono registrati 1.481 morti sul lavoro, di cui 1.055 avvenuti direttamente nei luoghi di lavoro e il resto durante il tragitto casa-lavoro. Nei primi mesi del 2025 si è verificato un incremento del 16% e in Toscana, già 21 vittime si sono aggiunte a questa lista tragica, con una crescita del 71% rispetto all’anno precedente. Non sono fatalità; la maggior parte di queste tragedie poteva e doveva essere evitata, con più attenzione, più formazione, più controlli. Nella nostra provincia di Grosseto, pur con dati relativamente migliori e un’incidenza di mortalità più bassa della media nazionale, abbiamo vissuto tragedie come quella di Massa Marittima, dove un operaio è morto precipitando da dieci metri mentre lavorava su un ponteggio. A Follonica, con le altre organizzazioni sindacali, abbiamo ribadito che la sicurezza è lavoro, è dignità, è vita. Stiamo lavorando su contrattazione di secondo livello, protocolli sugli appalti, come quello firmato con la Provincia e il Comune di Roccastrada, promozione dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, tavoli provinciali sulla sicurezza, con sensibilizzazione delle aziende”.
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