SCARLINO
Sarà un Primo Maggio listato a lutto per i dipendenti Venator. Sulla ciminiera dello stabilimento chimico del Casone di Scarlino sventola una bandiera nera, issata dai lavoratori nel giorno dell'assemblea convocata alla presenza delle istituzioni locali.
"Oggi – scrivono le Rsu aziendali – abbiamo listato a lutto la nostra ciminiera come gesto per dimostrare il nostro stato d'animo: domani è il Primo Maggio, e non sarà per noi un giorno di festa, ma ormai per il secondo anno consecutivo una amara ricorrenza. Ancora non ci arrendiamo, ma il tempo passa e se non verrà fatto in fretta qualcosa, davvero questa sarà la fine del nostro lavoro, della nostra dignità e del futuro delle nostre famiglie".
"È assurdo – proseguono – che un sito produttivo remunerativo e in attivo, un’azienda sempre rispettosa di tutte le regole, che ha sempre preteso da noi lavoratori la massima correttezza e che per decenni è stata all'avanguardia nella sicurezza, garantendo lavoro buono a centinaia di famiglie, possa rischiare seriamente di chiudere. Non è ovviamente accettabile da noi lavoratori, e non dovrebbe esserlo dall'intera comunità".
Oggi – mercoledì 30 aprile – i rappresentanti politici e istituzionali del territorio hanno incontrato i lavoratori ed espresso nuovamente vicinanza e impegno per la vertenza Venator, mentre il 12 maggio il ministero del Made in Italy ha convocato un incontro sulla crisi industriale.
"Ringraziamo tutti per l'impegno – concludono le rappresentanze sindacali – ma abbiamo bisogno di una soluzione adesso, il tempo è finito, a breve gli ammortizzatori sociali termineranno, tante persone hanno già perso il lavoro. La multinazionale Venator non ha ancora dato le risposte su cosa vuol fare della fabbrica di Scarlino. È il tempo di agire o sarà troppo tardi".
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