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"Al Monte con gli ammalati": in pellegrinaggio alla piccola Lourdes maremmana con Unitalsi – IL VIDEO

Roberto Bata

24 Maggio 2025, 18:06

Un'esperienza di fede, amore e rinascita, che ogni anno – da ormai 33 edizioni – si rinnova. È "Al Monte con gli ammalati", l'evento organizzato dall'Unitalsi a Monte Argentario in collaborazione con le associazioni cattoliche e un'ampia rete di volontari.

Era presente anche il vescovo Bernardino Giordano, che ha sottolineato l'importanza dell'Unitalsi, definendola "una bella realtà che, come Loreto, è meta di numerosi pellegrini e occasione di crescita spirituale e formazione. La Chiesa è capace di andare controcorrente, proponendo valori che, pur potendo sembrare "desueti" nel mondo occidentale, sono in realtà portatori di una "presenza" e del significato profondo dell'umanità incarnata in Gesù. Annunciare la presenza di Gesù non è solo annunciare un qualcuno, ma anche l'occasione per la nostra umanità di crescere. E in questo la fede ci aiuta".

"Solo un anno fa – ha ricordato Mauro Schiano, presidente dell'Unitalsi di Sovana – questo evento sembrava incerto per le difficoltà nel reperire le energie necessarie, invece oggi siamo ancora qui a celebrarne il successo. È la forza silenziosa del volontariato, la forza di tanti amici che ci hanno preceduto e, soprattutto, il merito enorme di tutte quelle persone che lavorano dietro le quinte, svolgendo compiti spesso poco dignitosi ma intrisi di una carica di umanità incredibile. Servono le persone che fanno qualcosa di concreto come una carezza, un sorriso, un approccio favorevole. In un mondo che sembra valorizzare solo il successo e il profitto, "Al Monte con gli ammalati" propone valori diversi, come l'aiuto al prossimo, che fa stare bene". 

"L'incontro al Monte – ha detto Giampiero Bagnati, presidente regionale dell'Unitalsi – è una dimostrazione d'amore, un messaggio controcorrente rispetto al pessimismo diffuso. Qui al Monte c'è tanta gioia, abbiamo anche i giovani che ci aiutano, vediamo la bellezza dei cuori che sorridono e la semplicità dell'incontro tra cuori sofferenti e cuori contenti. Una mano che aiuta, una mano che accoglie, una mano che incoraggia è fonte di "gioia interiore ed esteriore".

"L'esperienza al Monte – ha dichiarato Don Tito Testi, assistente spirituale dell'Unitalsi – è un bel momento rigenerante, una vera e propria "ricarica" per tutti noi. È un pellegrinaggio vero, quello che si vive al Monte: qui c'è la porta del cuore, le persone si confessano, parlano e vogliono sentirsi amate. L'amore vero è importante: quello che riconosce la dignità di ogni persona, anche con le sue problematiche fisiche, perché in quella persona c'è il Signore che ci trasmette il suo amore. Il cammino è già meta e se il fine è nobile, i mezzi lo saranno altrettanto. Sporcarsi anche le mani per amore è ciò che spesso il mondo non comprende".

"Al Monte con gli ammalati" tornerà a maggio 2026. Ma prima, il prossimo 2 luglio, sarà organizzata una mini-crociera all'Isola del Giglio, con il supporto di Maregiglio, per permettere di godere del mare anche a chi difficilmente può viverlo tutti i giorni.

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