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Mense scolastiche biologiche, la Toscana investe sul futuro

Oltre 320mila euro per ridurre i costi e promuovere cibo sano e sostenibile

Carolina  Brugi

27 Dicembre 2025, 09:49

Mensa scolastiche

Mensa scolastiche

La scelta della Regione Toscana di destinare oltre 320mila euro alla riduzione dei costi delle mense scolastiche biologiche, attraverso le risorse del Fondo nazionale istituito dal Ministero dell’agricoltura, rappresenta un segnale politico chiaro. Un intervento che, come sottolineato dall’assessore all’agricoltura Leonardo Marras, punta a investire sul cibo buono, sano e giusto come investimento sul futuro delle comunità, a partire dalle più giovani e dai più giovani.

Allo stanziamento principale si aggiungono oltre 42mila euro destinati ad attività di informazione e promozione del biologico nelle scuole per l’anno scolastico 2025-2026, rafforzando un approccio che non si limita al sostegno economico, ma punta a costruire consapevolezza e cultura alimentare.

Per Legambiente si tratta di una misura importante, che va nella direzione giusta e che merita un plauso. Ridurre il costo dei pasti per le famiglie significa contrastare le disuguaglianze sociali e rendere accessibile a tutte e tutti un modello alimentare che tutela la salute, l’ambiente e il lavoro agricolo di qualità. Le mense scolastiche, sottolinea l’associazione, non sono un servizio accessorio, ma uno spazio educativo quotidiano in cui si formano abitudini alimentari e si può incidere concretamente sulla transizione ecologica dei territori.

«Il biologico nelle mense scolastiche è una leva strategica per coniugare salute, tutela ambientale e sviluppo agricolo sostenibile», dichiara Angelo Gentili, responsabile agricoltura di Legambiente. «Parliamo di un modello produttivo che riduce l’uso di pesticidi e fertilizzanti chimici, protegge la biodiversità, tutela il suolo e le risorse idriche e garantisce maggiore qualità nutrizionale. Rendere il biologico accessibile nelle mense significa fare prevenzione sanitaria, educazione ambientale e politica agricola insieme».

La Toscana si conferma tra le regioni più avanzate in Italia sul fronte del biologico: il 36,5% della superficie agricola regionale è coltivata secondo questo metodo, collocando la regione ai primi posti a livello nazionale, con 12 biodistretti già istituiti. Un patrimonio che riguarda non solo la qualità delle produzioni, ma anche la capacità dei territori di affrontare gli effetti della crisi climatica, rafforzando la resilienza dei sistemi agricoli e tutelando l’agrobiodiversità.

Una direzione coerente con l’impegno economico della Regione, che ha messo in campo 231 milioni di euro attraverso il CSR Toscana 2023-2027 per sostenere la conversione e il consolidamento del biologico, oltre ai più di 300 milioni di euro investiti nel periodo PSR 2014-2022. Le mense scolastiche rappresentano uno degli sbocchi più efficaci di questa strategia, per l’impatto sociale, ambientale ed educativo che sono in grado di generare.

Particolarmente rilevante anche la scelta di accompagnare il contributo economico con iniziative di informazione nelle scuole. «Educare al cibo è educare alla cittadinanza», sottolinea ancora Gentili. «I bambini e le bambine di oggi sono le cittadine e i cittadini di domani: spiegare da dove viene ciò che mangiamo, come viene prodotto e quali effetti ha sull’ambiente e sulla salute è un investimento culturale di lungo periodo».

I dati del dossier Stop pesticidi nel piatto 2025 di Legambiente rafforzano ulteriormente questa impostazione. Quasi il 48% dei campioni di alimenti da agricoltura convenzionale contiene uno o più residui di fitofarmaci, con un incremento significativo dei casi di multiresiduo. Un quadro che evidenzia criticità importanti, soprattutto considerando che l’“effetto cocktail” non è ancora adeguatamente affrontato dalla normativa europea. Decisamente più rassicurante il quadro del biologico, con l’87,7% dei campioni analizzati totalmente privo di residui.

Per Legambiente, questo intervento regionale può e deve diventare un punto di partenza. Servono continuità, risorse strutturali e una visione che renda il biologico nelle mense scolastiche una scelta stabile e diffusa, integrata con politiche su educazione alimentare, lotta allo spreco, qualità dei servizi e giustizia sociale.

In questa prospettiva, l’associazione conferma la propria disponibilità a collaborare con l’assessore Leonardo Marras e con la Regione Toscana, mettendo a disposizione competenze ed esperienze per rafforzare il ruolo del biologico nelle mense scolastiche e costruire politiche pubbliche capaci di coniugare salute, tutela ambientale e futuro dei territori.

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