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LA SENTENZA

La preside richiama la docente che si era rivolta alla Cgil. Il Tribunale: "È comportamento antisindacale"

L'insegnante aveva contestato a una collega la violazione di una procedura di sicurezza

Roberto Bata

24 Dicembre 2025, 14:41

La preside richiama la docente che si era rivolta alla Cgil. Il Tribunale: "È comportamento antisindacale"

Il Tribunale del Lavoro di Grosseto ha riconosciuto il carattere antisindacale del “formale richiamo” rivolto dalla dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo “Grosseto 6” a una docente e componente delle Rsu, sancendo così il pieno diritto di rivolgersi alla propria organizzazione sindacale senza subire ritorsioni.

"La vicenda – ricordano i sindacalisti Cgil – era nata alla scuola primaria “Enrico Toti”, dove una docente, anche in qualità di rappresentante sindacale Rsu per la Flc Cgil, era intervenuta per impedire l’utilizzo di una porta di uscita che non sarebbe stata autorizzata, richiamando una collega al rispetto delle regole di sicurezza e del regolamento interno, riferendo che per questo sarebbe stata vittima anche di una aggressione verbale da parte della collega. Dopo aver denunciato l’accaduto via e‑mail alla dirigente scolastica e alla Flc Cgil di Grosseto per ricevere dal sindacato le tutele del caso, la docente si era vista recapitare un “formale richiamo” con cui le veniva contestata la violazione dei doveri di correttezza, rispetto e collaborazione proprio per aver “diffuso” la denuncia al sindacato, qualificato dalla dirigente come “soggetto estraneo alla vicenda”. Nel richiamo la dirigente preannunciava l’inserimento dell’atto nel fascicolo personale della docente e la sua possibile valutazione ai fini della contestazione dalla recidiva rispetto a nuovi addebiti disciplinari, con una evidente funzione intimidatoria verso chi si rivolge al sindacato".

Il Tribunale di Grosseto – con decreto ex art. 28 Statuto dei lavoratori depositato il 23 dicembre – ha accertato e dichiarato la natura antisindacale del provvedimento emesso dalla dirigente scolastica nei confronti della docente. "Il giudice ha infatti ritenuto che il richiamo fosse finalizzato a colpire la docente proprio per essersi rivolta alla Flc Cgil di Grosseto e abbia quindi una intrinseca efficacia intimidatoria idonea a limitare la libertà di azione del sindacato, impedendo ai lavoratori di attivare liberamente le fondamentali tutele sindacali.

L'avvocato Carlo De Martis

La Flc Cgil di Grosseto, non avendo avuto esito la diffida rivolta alla dirigente affinché rimuovesse spontaneamente il provvedimento, è ricorsa al Giudice del lavoro con l’assistenza dell’avvocato Carlo De Martis, dello studio legale associato Pippi – Teglielli – De Martis, vedendo pienamente riconosciute le proprie ragioni. "La dirigente, pochi giorni prima dell’udienza, aveva poi provveduto in autotutela all’annullamento del richiamo, ma solo perché lo aveva riconosciuto viziato per questioni procedurali, non per il merito della questione: dando spazio così alla possibilità di ri-sanzionare situazioni future anche simili. Il tribunale – riportano dal sindacato – ha stroncato anche questa possibilità, riconoscendo l’attualità dell’interesse del sindacato e ha ordinato alla parte datoriale di astenersi per il futuro da simili condotte, disponendo inoltre l’affissione del dispositivo del decreto in luogo visibile e accessibile al personale per 10 giorni e condannando l’Amministrazione alle cosiddette spese di lite".

"Il decreto – spiegano – rende chiaro che nessun lavoratore e nessuna rappresentanza sindacale possono essere sanzionati o intimiditi per il solo fatto di essersi rivolti al sindacato, rafforzando in modo concreto le garanzie di agibilità sindacale nelle scuole. La Flc Cgil Grosseto e l’avvocato De Martis valutano questa decisione come un importante precedente non solo per l’istituto interessato, ma per tutto l’ambiente legale e anche scolastico, perché rappresenta un importante precedente giurisprudenziale e afferma che la tutela della dignità delle lavoratrici e dei lavoratori passa anche dal pieno riconoscimento del ruolo delle organizzazioni sindacali".

«Il giudice ha riconosciuto che il provvedimento adottato contro la docente Aquilia era intrinsecamente antisindacale, perché volto a punire la scelta della lavoratrice di coinvolgere la Flc Cgil di Grosseto - sottolinea l’avvocato Carlo De Martis - L’ordine di astenersi da simili comportamenti e l’affissione del dispositivo in istituto hanno un valore non solo giuridico ma anche culturale: riaffermano, nei fatti, che il ricorso al sindacato è un diritto e non una colpa».

Alessandra Vegni, Cgil

"Questo decreto è una vittoria netta e molto importante per tutte e tutti. Per la docente, che ha agito correttamente e in buona fede, e per tutti i lavoratori - dichiara la segretaria generale della Flc Cgil di Grosseto, Alessandra Vegni –. Senza l’azione del sindacato ogni lavoratrice o lavoratore sarebbe possibile vittima di ingiustizie. Ognuno deve poter lavorare liberamente e in serenità senza essere intimidito di rivolgersi al sindacato anche per una semplice domanda. E il sindacato deve essere messo in condizione di conoscere ogni situazione. Ne prescinde, come abbiamo visto, anche la sicurezza lavorativa del personale. Questo decreto rappresenta una vittoria anche per tutte e tutti coloro che, nei luoghi di lavoro, scelgono di non voltarsi dall’altra parte e di rivolgersi al sindacato quando vedono violati diritti, regole e sicurezza. Il Tribunale ha detto con chiarezza che nessun dirigente può usare richiami e provvedimenti come strumento di pressione contro chi si rivolge al sindacato. Questo è un messaggio forte a tutela della libertà sindacale in tutte le scuole, un messaggio che sottolinea anche quanto sia importante il lavoro quotidiano che noi della Flc Cgil facciamo a tutela di ogni lavoratore e lavoratrice della scuola". 

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