Sessantasei giorni di silenzio dopo una mammografia, senza referto né comunicazioni. È l’esperienza di una paziente follonichese, segnalata al Corriere di Maremma da una lettrice e capitata a una sua conoscente.
"È rimasta nell’incertezza per oltre due mesi – racconta – nonostante il protocollo preveda la consegna del referto entro 30 giorni o una chiamata in caso di anomalie. Nessuna risposta, né sul fascicolo sanitario né dai reparti”.
"Solo grazie all’intervento casuale di un’operatrice sanitaria conosciuta, il referto è stato recuperato – è l'esito della vicenda, riportato dalla conoscente della paziente –. Chi non ha contatti resta abbandonato. Questa vicenda evidenzia le falle in un sistema che dovrebbe tutelare salute e serenità. La prevenzione è utile solo se è tempestiva – conclude – altrimenti resta una promessa mancata”.
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