LAVORO
Uno sciopero della Cgil (foto d'archivio)
La Camera del lavoro di Grosseto ha organizzato 5 pullman che partiranno dal capoluogo, da Follonica e da Albinia per partecipare alla manifestazione regionale dello sciopero generale indetto dalla Cgil. Appuntamento venerdì 12 dicembre a Firenze, in piazza del Carmine, col corteo che partirà alle 9 da piazza Santa Maria Novella. Il comizio sarà chiuso dal segretario nazionale Maurizio Landini.

Eleonora Bucci, Cgil
«A dimostrazione del fatto che la situazione è particolarmente grave per i lavoratori e i pensionati – spiega Eleonora Bucci, responsabile dell'organizzazione nella segreteria della Camera del lavoro – questo sciopero generale contro la Finanziaria è il terzo che la Cgil organizza quest’anno, dopo quelli di settembre e ottobre per la pace e contro la guerra. A tal proposito, in queste settimane abbiamo svolto 130 assemblee nei luoghi di lavoro intercettando oltre 2.000 lavoratori, molti dei quali non iscritti alla Cgil. Scioperiamo, quindi, per molti motivi. Ma riassumendo i principali, soprattutto perché chiediamo una riforma fiscale equa che dia respiro a chi lavora ma non ce la fa più ad arrivare a fine mese, e che vada a prendere i soldi là dove sono: nelle fasce di reddito più alte e attraverso il contrasto vero alla mostruosa evasione fiscale che affossa questo Paese. Che il governo Meloni alimenta con l'innalzamento a 10.000 euro della soglia dei pagamenti in contanti. Scioperiamo anche per il recupero del fiscal-drag, dopo che lavoratori e pensionati in due anni hanno pagato 25 miliardi di tasse aggiuntive. Scioperiamo, infine, per dire no alla folle corsa al riarmo che chi governa sta assecondando, e che sarà finanziata sia con risorse dirette che ricorrendo al debito col programma europeo Safe. Risorse che pagheremo tutti quanti con le nostre tasse, e che verranno sottratte alla spesa per sanità, welfare e istruzione".
"Per tutti questi motivi – conclude Bucci – chiedo a chi vive del proprio lavoro di riflettere su quanto sia fondamentale aderire allo sciopero generale, come esercizio di un'azione individuale di sostegno a una vertenza collettiva. Perché lo sciopero è lo strumento più efficace anche per manifestazione un malessere più complessivo, rispetto alle tentazioni autoritarie che animano l'azione del governo, a partire dalla volontà di controllare la magistratura, d’introdurre meccanismi populisti di elezione del premier stravolgendo la costituzione e di limitare le libertà personali introducendo nuovi reati ispirati dall'ossessione del controllo sociale».
*Iscrivendoti alla newsletter dichiari di aver letto e accettato le nostre Privacy Policy