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ECONOMIA

"Il futuro della Fiera del Madonnino? Nuova sede più vicina alla città"

Il piani del presidente di Grossetofiere, Paolo Rossi

Roberto Bata

04 Dicembre 2025, 20:52

"Il futuro della Fiera del Madonnino? Nuova sede più vicina alla città"

La Fiera del Madonnino a Braccagni

Il Consiglio d'amministrazione di Grossetofiere ha richiesto ai soci la riduzione del capitale sociale per ripianare le perdite accumulate negli ultimi tempi. Una mossa che ha generato interrogativi sulla situazione dell'ente. Il presidente, Paolo Rossi, interviene per chiarire. "L’operazione sul capitale sociale – dice – non deve essere interpretata come un segnale negativo. Gli adempimenti amministrativi e contabili non devono essere vissuta come un fallimento, bensì un atto dovuto imposto dalle norme contabili. Grossetofiere è sana e il suo patrimonio è solido”. 

“Grossetofiere – spiega Rossi – vuole continuare la sua missione e continuerà a portare avanti i progetti di sviluppo discussi e approvati dal Cda. In particolare Toscoleum 2025 ed Etruria Vinum 2026. Eventi biennali che si collocano all’interno della Fiera del Madonnino da valorizzare, con il contributo di tutti, in eventi singoli e promozionali per il territorio toscano. Dovranno rappresentare il nuovo core business dell’ente".

Un altro passaggio cruciale è quello relativo al futuro della sede fieristica: “Occorre porre particolare attenzione alla ricerca di una nuova location. La storica spianata del Madonnino – afferma il presidente Rossi – non è più idonea per le attività fieristiche del futuro. Attività sempre più specialistiche e di settore, priva di strutture coperte, lontana dai centri abitati e dalla rete ferroviaria che facilità la partecipazione. Dobbiamo avvicinarci alla città e creare intorno al nuovo centro fieristico infrastrutture snelle e adeguate, in grado di migliorarne l’accessibilità e la fruibilità”. 

Il presidente Rossi richiama poi il tema del sostegno pubblico alle attività fieristiche: “Ovunque – ricorda – gli enti fieristici sono sempre stati sostenuti da finanziamenti pubblici. Grossetofiere negli anni ha beneficiato del supporto di alcuni enti, ma le risorse, spot, non sono mai state particolarmente significative. Un ente fieristico ha valore se svolge un ruolo di promozione territoriale, di conseguenza, occorre accompagnare sostenere, finanziare il suo operato attraverso una programmazione triennale definita. Non ci sono più i tempi per le chiacchiere e occorre definire precisi programmi di sviluppo. Tutti i soci di Grossetofiere, indipendentemente dalla quota di partecipazione sociale, hanno il diritto di conoscere il futuro e il Cda ha il compito di conoscere gli indirizzi e le risorse su cui basare i programmi futuri. Le azioni future dovranno riportare la struttura al centro delle dinamiche economiche provinciali e regionali, un nuovo centro fieristico proiettato alla valorizzazione dell’agroindustria, asset strategico per la Regione Toscana e facilmente collocabile in Maremma, allo sviluppo turistico della costa toscana. Solo così avrà senso l’esistenza di un centro fieristico che, a detta di tutti e anche pubblicamente, viene percepito come uno strumento indispensabile al servizio del territorio e come volano economico per le sue eccellenze”. 

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