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ECONOMIA

Più lavoro e meno disoccupazione, ma in Maremma stipendi e pensioni sono più bassi della media. E cresce la cassa integrazione

Il nuovo rendiconto sociale Inps per la provincia di Grosseto

Gianluca Domenichelli

21 Ottobre 2025, 19:19

Più lavoro e meno disoccupazione, ma stipendi e pensioni sono più bassi della media

Più lavoro e meno disoccupazione, ma il saldo naturale della popolazione resta negativo. Sono i punti salienti del Rendiconto sociale 2024 dell'Inps sulla provincia di Grosseto, presentato oggi – martedì 21 ottobre – nella sede di Banca Tema. "Dati che delineano un territorio dinamico, capace di generare occupazione e garantire servizi efficienti – è la sintesi del report – pur confrontandosi con sfide strutturali importanti, come il saldo naturale negativo, la denatalità e le persistenti disparità di genere".

La presentazione del report Inps nella sede di Banca Tema

“I dati emersi delineano un quadro complesso, in linea con gli anni precedenti – commenta Gianni Niccolini, direttore provinciale Inps – caratterizzato da luci e ombre. Possiamo apprezzare segnali incoraggianti come l'aumento del tasso di occupazione e la diminuzione della disoccupazione e degli inattivi, indicatori di una certa vitalità del nostro tessuto produttivo. D’altro canto, non possiamo ignorare le criticità che permangono e che, in alcuni casi, si acuiscono, come il calo demografico e la media delle retribuzioni e delle pensioni che continua ad essere più bassa della media regionale e di quella nazionale. In un contesto economico e sociale in chiaroscuro, possiamo affermare che l’Inps evidenzia un miglioramento nella qualità del servizio offerto ai cittadini, nonostante le difficoltà operative che quotidianamente affrontiamo. Si vedano, ad esempio, i dati di produttività e tempestività nell’erogazione dei servizi, che in molti casi sono migliori rispetto alla media regionale e nazionale”. 

“Dai dati – ha puntualizzato Ivano Viola, presidente del Comitato provinciale Inps di Grosseto – emerge con chiarezza la vitalità del nostro territorio, che riesce a reagire alle difficoltà con resilienza e capacità di adattamento. Tuttavia, le sfide demografiche e la disparità di genere rappresentano fattori che non possiamo sottovalutare. È importante che le istituzioni e le parti sociali continuino a lavorare insieme per rafforzare il tessuto produttivo e sociale della provincia, sostenendo le imprese e creando opportunità per i giovani”. 

La popolazione residente continua a diminuire: come si legge nel documento, nel 2023 il saldo demografico è stato negativo per 1.007 unità, a causa di un saldo naturale di –1.776 persone, solo parzialmente compensato da un saldo migratorio positivo di +769. L’incidenza dei nuovi immigrati da altri Paesi sul totale della popolazione è pari allo 0,5%, un valore inferiore alla media regionale (0,6%) ma superiore a quella nazionale (0,4%).

Sul fronte occupazionale, nel 2024 si registra un aumento del tasso di occupazione (dal 69,3% al 70,9%) e una riduzione della disoccupazione (dal 5,6% al 5,2%), mentre la quota di inattivi scende al 25%, un dato migliore sia della media regionale (26,1%) che di quella nazionale (33,4%). Cresce però il ricorso agli strumenti di sostegno al reddito: le prestazioni di disoccupazione per cessazione del lavoro sono salite da 20.986 a 21.531 e le ore di Cassa integrazione guadagni da 167.442 a 491.683. I beneficiari di ammortizzatori sociali per sospensione del rapporto di lavoro sono passati da 2.244 a 2.856. Le retribuzioni nel settore privato restano inferiori alla media nazionale: 87,4 euro medi giornalieri per i maschi (contro i 107,5 della media italiana) e 66,6 euro per le femmine (contro 79,8). Nel settore pubblico, invece, i salari medi risultano superiori alla media nazionale per entrambi i generi. Permangono tuttavia le disparità di genere, in particolare nei tassi di occupazione e nelle retribuzioni, che restano più basse per le donne.

C’è poi la questione del “dumping contrattuale”. “Il problema dei cosiddetti contratti pirata rappresenta una minaccia reale per il mercato del lavoro – sottolinea Stefania Fasano, vicepresidente del Comitato provinciale Inps e vicedirettrice di Confcommercio Grosseto –. Sono accordi stipulati da soggetti non realmente rappresentativi, che prevedono condizioni economiche e normative peggiorative rispetto ai contratti collettivi nazionali sottoscritti dalle parti sociali maggiormente rappresentative. Questo danneggia i lavoratori, che si trovano con retribuzioni più basse e minori tutele, ma anche l’INPS, poiché si riduce la base contributiva e si indebolisce la sostenibilità complessiva del sistema. Contrastare il dumping contrattuale significa difendere la dignità del lavoro, tutelare le imprese corrette e rafforzare la stabilità economica e sociale del Paese”. 

“In generale, ci troviamo ad affrontare alcune sfide strutturali – spiega Marco Rossi, presidente del Comitato regionale Inps Toscana  – come l’aumento dell’età media e le previsioni di uscita dal mondo del lavoro nei prossimi anni, che indicano un saldo negativo. Il tema demografico resta centrale, ma non possiamo trascurare altri aspetti importanti: i giovani e la parità di genere. In Toscana, i giovani Neet, che non studiano né lavorano, sono circa 27.000, mentre le donne, pur essendo tra le più istruite, continuano a percepire retribuzioni inferiori. Questi fattori sono cruciali perché, con un saldo demografico negativo, rischiamo di anticipare l’arrivo della cosiddetta ‘gobba previdenziale’. È necessario monitorare attentamente questi trend e promuovere politiche che sostengano la formazione, l’occupazione giovanile e l’equità di genere, per garantire sostenibilità al sistema previdenziale e al mercato del lavoro”.

Sulle sfide strutturali si è soffermato anche Leonardo Marras, assessore all’Economia e al turismo della Regione Toscana: “Il rendiconto regionale ha fotografato una situazione già evidenziata a livello nazionale: la Toscana, e in particolare la provincia di Grosseto, segnano il passo rispetto alla crisi della manifattura e all’inverno demografico. Qui il settore manifatturiero ha un peso relativo, ma l’industria presente mostra elementi di difficoltà che potrebbero acuirsi con la situazione internazionale e con il tema dei dazi. La vera sfida è la capacità di mantenere livelli adeguati di reddito in un momento in cui anche una spesa imprevista può diventare un problema per molte famiglie. Il tema della tenuta sociale è già oggi centrale, e la fotografia dell’Inps ci mostra un futuro che richiede attenzione crescente. Servono politiche mirate sui redditi e sulla produttività per permettere al sistema delle imprese di competere senza impatti sociali significativi. La manovra economica nazionale, purtroppo, non affronta in modo adeguato questa criticità, che rischia di pesare sull’intero Paese. Per la provincia di Grosseto, in linea con il resto d’Italia, la situazione va gestita con politiche di livello più generale, non solo con strumenti locali”. 

Il dibattito ha toccato anche i temi dell’innovazione e delle nuove tecnologie. “La questione della sostituzione o dell’integrazione dell’intelligenza artificiale con il lavoro umano – ha sottolineato Giuseppe Nicosia – non è una prospettiva futuribile: ci siamo già dentro. È fondamentale capire come l’intelligenza artificiale possa essere dominata e controllata per essere al servizio dell’umanità, mantenendo l’uomo al centro, come stabilisce anche l’AI Act europeo. Si tratta di una delle nuove sfide del nostro tempo.”

“Come Banca di Credito Cooperativo abbiamo il compito di sostenere lo sviluppo economico e sociale delle nostre comunità – ha commentato Fabio Becherini, direttore generale di Banca Tema –. Il nostro obiettivo è quello di affiancare famiglie e imprese durante il loro percorso di crescita, per fare in modo che realizzino progetti sostenibili che portino vantaggi concreti per il futuro. Prendere parte oggi a questo appuntamento è anche un’occasione per riflettere sul nostro operato e uno stimolo per trovare le soluzioni più adatte per far fronte alle necessità delle nostre comunità ed agevolare i più giovani a realizzare i loro progetti di vita”. 

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